Oltre 130.000 volumi e sale accoglienti dove leggere, studiare e fare ricerche, magari prendendo un caffè nei momenti di pausa; un luogo dove visitare mostre e assistere a letture di opere, uno spazio per avvicinare i più giovani alla lettura con laboratori didattici. Tutto questo e tanto altro ancora è la biblioteca dei Cappuccini di Reggio Emilia “Bartolomeo Barbieri”, collocata in una parte del complesso che, oltre al convento, comprende il cinema in fase di ristrutturazione e il Museo: un importante polo culturale per la città; l’accesso è da Piazza Vallisneri con apertura al pubblico il lunedì, il mercoledì e il venerdì (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30).

Da giugno la biblioteca, che nel 2010 ha raddoppiato i propri spazi ed è insieme a quella di Bologna la più importante dei Cappuccini dell’Emilia Romagna, ha come direttore culturale il Professor Davide Dazzi – presidente della Società reggiana di Studi Storici, studioso, già preside di un istituto comprensivo, sindaco di Ramiseto dal 2004 al 2009 – ma già da alcuni mesi è stato costituito un comitato scientifico del quale, oltre allo stesso Dazzi, fanno parte studiosi ed esperti in vari campi: Elisabetta Ambrogi (responsabile gestione servizi della Biblioteca Panizzi e delle sue decentrate), Gino Badini (presidente della Deputazione Reggiana di Storia Patria), Carla Bazzani (responsabile Ufficio Integrazione dell’USP, ex Provveditorato agli Studi), Fausto Branchetti (responsabile Ufficio Biblioteche della Provincia di Reggio Emilia), Franco Caroselli (docente di Storia dell’Arte), Giorgio Zanetti (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) e Nadia Calzolari (responsabile direzione operativa della Biblioteca dei Cappuccini).

Come spiega Dazzi, che affianca il direttore tecnico-amministrativo della biblioteca Padre Carlo Muratori: “I libri sono collocati su tre piani secondo i più moderni criteri che tengono conto della facilità di accesso, del clima più adatto per la conservazione dei libri, dei necessari criteri di sicurezza. C’è un efficiente servizio di distribuzione dei libri, ci sono accoglienti sale di consultazione ed è presente anche un’emeroteca constantemente aggiornata. Per collegare la biblioteca al territorio e, quindi, per un suo funzionale e appropriato servizio ai cittadini è stato costituito un comitato scientifico. E’, inoltre, in corso un grosso impegno per inventariare tutti i volumi in modo che siano inseriti efficacemente nei sistemi di catalogazione on line sia delle biblioteche ecclesiastiche, che di quelle della regione”.

L’architetto Nadia Calzolari, che oltre ad avere la direzione operativa della Biblioteca coordina anche le attività del Museo, sottolinea la volontà di aprirsi sempre più alla città, anche grazie ad iniziative che offrono l’occasione di conoscere uno degli spazi culturali più importanti di Reggio: “Lo scorso anno, in occasione del Festival francescano, la biblioteca è stata tenuta aperta al pubblico in modo continuativo e nelle tre giornate ragazzi delle scuole e molte altre persone hanno assistito a letture tratte dagli scritti di San Francesco e dalle Fonti Francescane; la stessa cosa è stata fatta nella giornata delle biblioteche (B-Days). Quest’anno le due iniziative saranno replicate, ma abbiamo intenzione di proporre sempre nuovi eventi per far conoscere un patrimonio davvero prezioso. La biblioteca dei Cappuccini sta consolidando anche rapporti culturali interessanti con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con altre realtà, come la Deputazione reggiana di Storia Patria; al suo interno ospita, inoltre, la sede della Società reggiana di Studi Storici”.

Tra le raccolte di maggior pregio troviamo i libri sul Francescanesimo e i grandi maestri della scuola francescana. Il Fondo Rosmini (Antonio Rosmini, filosofo e sacerdote, 1797-1855, venerato come beato dal 2007) è secondo soltanto alla “rosminiana” di Stresa, per la Filosofia c’è poi un importante fondo per la corrente platonico – agostiniana – francescana. Molto ricco il patrimonio librario anche per quanto riguarda Storia del cristianesimo, Storia della Chiesa, Teologia, Studi Biblici, Congregazioni e ordini religiosi nella storia della Chiesa, Letteratura, Arte, Scienze naturali, Storia locale.

All’interno della biblioteca si trovano periodici prevalentemente a carattere religioso, periodici francescani, di scienze naturali, di scienze mediche e agrarie, di storia locale di Reggio, di Modena, di Parma e di Piacenza. Oggi quella dei Cappuccini è una tra le biblioteche private più attrezzate e ricche di volumi dell’Emilia Romagna.

Cenni storici. Qualche cenno storico, a cura del Prof. Dazzi, ci aiuta a comprendere meglio quale sia l’importanza della biblioteca. I Cappuccini arrivano a Reggio Emilia il 26 dicembre 1571 e il 6 gennaio 1574 posano la prima pietra del convento vicino a porta Santa Croce, nell’attuale via Ferrari Bonini. I frati si dotano di un patrimonio librario che serve a tutta la comunità, aiutati in questo anche dalla regola dell’ordine che prevede, proprio in base al voto di povertà, di non possedere cose proprie; infatti, storicamente, i libri tenuti in uso dai frati vengono lasciati comunque al convento. Il patrimonio librario è naturalmente in prevalenza “ecclesiastico”, perché risponde alle esigenze di una comunità religiosa impegnata nella predicazione. La biblioteca di Reggio si arricchirà negli anni 1950-55 di molti volumi provenienti dal Centro Studi Francescani di Modena, per decisione del Capitolo Provinciale del 1952. La sistemazione e la catalogazione iniziano e proseguono secondo i più moderni criteri di biblioteconomia e le più aggiornate esigenze tecniche, il catalogo più antico è quello del 1792, steso con tutte le regole della biblioteconomia del tempo, che si limita a fornire il nome dell’autore, il titolo abbreviato e il numero dei volumi. Complessivamente all’epoca i volumi sono 4.637 volumi, così suddivisi: Ascetici (513), Theologi – Morales (350), Philosophi (273), Canonico – Legales (364), Concionatorii Et Catechistae (304), Sancti Patres (304), Biblici Et Exegetici (437), Theologi – Scolastici Et Historici (772), Grammatici Et Philologi (390), Rituales Et Vitae Diversae (192), Prhoibiti (263).

Nei secoli la biblioteca viene disintegrata nella varie soppressioni dei conventi e i frati ripartono ogni volta a ricostruirla recuperando i volumi dispersi o sequestrati; alcuni religiosi salvano i libri facendoli passare come bagaglio personale. Lungo il tempo ci sono diverse donazioni da parte di privati cittadini, come ad esempio quella dell’agronomo reggiano Giuseppe Cagnoli nel 1913 e del prof. Carlo Casali nel 1933. Ci sono, poi, stati dei padri che hanno avuto meriti particolari: nel 1936 viene affidata a P. Michelangelo Bazzali, diplomato in biblioteconomia ed archivistica preso la Biblioteca Vaticana, l’incarico per il riordino e la schedatura del materiale bibliografico; P. Bazzali lascerà alla biblioteca la “sua” cospicua collezioni di libri. Il meglio di quello che ha arricchito fino agli anni ‘50 la biblioteca è opera di Padre Placido Piombini di Pavullo, pubblicista, oratore, appassionato studioso di storia francescana, ammiratore della scuola platonico agostiniana e del Rosmini, polemista impetuoso. Nel 1961 viene nominato direttore della biblioteca padre Osvaldo Ferretti; si forma un’équipe di collaboratori, si avvia una nuova impostazione di programma: una duplice schedatura per autori e per soggetti in oltre 220.000 schede.

Info: Biblioteca dei Cappuccini di Reggio Emilia – Piazza Vallisneri, 1 – Tel. 0522 541934. Orari di apertura: dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30 (lunedì, mercoledì e venerdì)