“Un’inaccettabile strumentalizzazione finalizzata alla più smaccata propaganda politica. E’ francamente ora di finirla”. Così il Consigliere Regionale del PDL Enrico Aimi intervenuto per commentare la manifestazione degli studenti di questa mattina. “Non è mai stato semplice gestire la scuola, anche per il trascinarsi di problemi irrisolti da decenni. Ne sa qualcosa anche il compagno Luigi Berlinguer, Ministro dell’Istruzione dal 1996 al 2000, che, tra le altre cose, si giocò l’incarico per “troppi” tentativi di innovazione. La sinistra d’ispirazione gramsciana, dal dopoguerra in poi, ha comunque sempre cercato di farsi Stato, penetrando scuola, informazione, magistratura, comunicazione. Singolare comunque che l’Assessore Comunale all’Istruzione Adriana Querzè, anzichè favorire la discussione di temi importanti quali le politiche scolastiche nelle sedi opportune, fosse alla guida del corteo di protesta, quasi a ribellarsi contro se stessa. Involontario masochismo politico o pura strumentalizzazione? Chissà. Un comportamento comunque bizzarro da parte di chi, al contrario, dovrebbe auspicare la regolare frequentazione delle lezioni da parte degli alunni, e non guidare le “rivolte di alcuni contro il Governo” e i “cabò di massa” di tanti altri inconsapevoli studenti, tra i quali tantissimi adolescenti e minorenni, per i quali ogni scusa e’ buona per marinare la scuola. Un bruttissimo esempio, poi, quello degli attivisti politici alla testa del corteo che con urla, strepiti e imprecazioni hanno movimentato la mattinata, mentre altri – per fortuna solo uno sparuto drappello – “marciavano” attaccati a bottiglioni di lambrusco già di buon mattino e a sigarette dagli “esotici profumi”. Un esempio non proprio edificante anche per coloro che hanno assistito al passaggio del corteo e si sono potuti fare così un giudizio sull’ineducazione, l’arroganza e il disordine presenti, con atteggiamenti più a misura di bettola che non di aula scolastica. Solo per questo motivo, senza entrare nel merito, il Governo ha ragione: la scuola è messa male ed è ora di riformarla. Soprattutto quella modenese, trasformata troppo spesso in centro di propaganda politica. E’ infatti un vero peccato che una scuola che un tempo era custode della cultura e della civiltà di un popolo, si sia ridotta oggi, per molti aspetti, ad un avvilente “somarificio”. Stupefacenti infine le dichiarazioni della stessa Querzè che, indossati per un attimo i panni della passionaria, chiede meno tagli, l’assunzione di decine di migliaia di precari e più qualità, proprio nel momento in cui il bilancio della scuola è assorbito per il 97% dagli stipendi di insegnati e personale ausiliario. Agli esagitati propagandisti, poi, anzichè il premio Nobel, andrebbe quello “Ignobel 2010””.