Mercoledì 17 novembre protesta il mondo della conoscenza contro i tagli al sistema pubblico dell’istruzione, nell’ambito della mobilitazione autunnale “Rompiamo il silenzio” lanciata dal sindacato Flc/Cgil a inizio ottobre.

Per la terza volta consecutiva, riprende lo sciopero a intermittenza del personale della scuola (docente e Ata), degli enti di formazione professionale e degli istituti musicali, con l’astensione dal lavoro la prima ora di lezione/servizio.

Alla base della protesta a intermittenza, che proseguirà ogni 15 giorni sino a fine anno, il blocco degli stipendi e dei contratti, il congelamento delle progressioni economiche e di carriera, il taglio di centinaia di migliaia di posti di lavoro nel triennio 2009-11, che per questo anno scolastico nella nostra provincia ha significato meno 212 posti di docenti e meno 110 unità di personale Ata, con conseguente licenziamento dei precari.

Ancora, la protesta è diretta contro l’aumento dell’età pensionabile e contro i tagli indiscriminati di risorse al sistema dell’istruzione e della formazione, finalizzato solo a fare cassa e si traduce in meno servizi, meno istruzione e meno formazione per tutti.

Mercoledì 17 novembre si unisce alla protesta della scuola, anche il personale docente e tecnico-amministrativo dell’università con 4 ore di sciopero la mattina.

La Flc/Cgil invita a rompere il silenzio contro una riforma dell’università che mira solo a far cassa, contro il blocco di stipendi e contratti, l’aumento dell’età pensionabile, il taglio di centinaia di migliaia di posti di lavoro, il licenziamento dei precari, la cancellazione delle borse di studio per gli studenti e quindi l’attacco al diritto di studio, la soppressione degli enti di ricerca.