La giunta Sassolese continua inspiegabilmente a tenere alti i toni dello scontro con le comunità islamiche, inanellando offese gratuite e ordinanze demagogiche, quando viceversa la soluzione del problema è semplice.

A me più che la definizione “ciuccia datteri” del vicesindaco Menani, che non mi piace e che denota scarso senso religioso in chi la pronuncia, stupisce il seguito della frase “non passeranno a Sassuolo”, che ribadisce in modo viscerale, ma anche abbastanza onestamente, qual è lo spirito che questa maggioranza vuole far crescere nei cittadini Sassolesi: uno spirito di diffidenza, di rancore e di paura nei confronti dell’altro, islamico oggi, ma domani potrebbe anche essere qualcun altro se servisse a rinsaldare le file dei supporter di questa bislacca maggioranza.

Perché a ben pensarci, tutte le ordinanze sbandierate con tanta enfasi sulla stampa in queste settimane sono inutili. E’ inutile l’ordinanza sul Burka, perché la legge italiana già vieta di andare per strada a volto coperto e perché francamente non mi pare di aver mai incontrato nessuno con il Burka a Sassuolo. Così come è inutile l’ordinanza che vieta la macellazione rituale islamica per la festa del sacrificio.

La festa ricorda il sacrificio sostitutivo effettuato con un montone dal profeta Abramo, del tutto obbediente al disposto divino di sacrificargli il figlio Ismaele, prima di venire fermato dall’Angelo.

Serve solo a fare audience, a distogliere dai veri problemi che deve affrontare Sassuolo in questi giorni, palesando una incapacità preoccupante ad amministrare seriamente.

Già perché se i nostri prodi avessero voluto amministrare seriamente avrebbero potuto regolamentare in modo efficace questo rito, rendendolo rispettoso delle leggi italiane.

Basta vedere, ad esempio, cosa ha fatto la provincia di Reggio, dove a seguito di un confronto serio e sereno tra le comunità islamiche, le associazioni animaliste e con l’aiuto dei tecnici veterinari dell’Ausl si è riusciti a regolamentare la macellazione rituale nel rispetto delle tradizioni religiose, delle normative vigenti garantendo anche il diritto al benessere dell’animale sacrificato. Si sono fatti incontri dove si sono illustrate tecniche di macellazione appropriate si è dato vita ad una efficace campagna informativa, dove venivano illustrate le strutture da utilizzare per la  macellazione e anche le sanzioni per chi non rispetta le normative.

Pensare di risolvere tutto con un’ordinanza comunale è una pia illusione, ma magari quest’amministrazione è talmente convinta della utilità di queste ordinanze che una della prossime, bandirà la crisi economica da tutto il territorio comunale, con feste notturne a celebrazione di contorno per il buon lavoro svolto.

Sandro Morini Consigliere Comunale PD