“In fatto di tutele e privilegi ai nomadi Modena è come Carpi? Anche qui l’Amministrazione di sinistra legittima la presenza di nomadi delinquenti all’interno delle microaree? Pighi continuerà a pagare contributi ed assistenza anche a chi commette reati? Perché non applica il regolamento comunale che prevede la revoca della concessione ai nomadi che delinquono?”.

E’ quanto affermato e chiesto con una interrogazione presentata alla Giunta comunale di Modena dal Consigliere regionale e comunale del Popolo della Libertà, Andrea Leoni, alla luce del nuovo fatto di cronaca riguardante l’arresto per aggressione, a Formigine, di un nomade domiciliato nell’area nomadi di Via Django, a Modena.

“Poche settimane fa, in risposta ad una mia interrogazione, l’Assessore ai servizi sociali di Carpi mi ha confermato che all’interno del locale campo nomadi di via nuova ponente vivevano anche persone accusate di reati. Persone che però, in quanto nomadi, continuavano a ricevere contributi pubblici. A Modena, evidentemente, sta succedendo la stessa cosa e questo è inaccettabile. L’Assessore comunale Maletti, che ogni giorno si lamenta di non avere soldi per sostenere le famiglie oneste in difficoltà, continuerà a mantenere e a legittimare la presenza, all’interno dell’area pubblica, anche nomadi fuorilegge? Con la mia nuova interrogazione ho chiesto chiarezza sulla situazione in cui versano tutte le microaree di Modena, sui contributi pubblici ancora concessi a fondo perduto, sulle bollette non pagate dai nomadi e pagate dall’amministrazione, su chi, realmente, ci vive e sull’applicazione del regolamento sul diritto di permanenza. Il Comune di Modena non può continuare a tagliare risorse solo ai modenesi che non sono nomadi”.