Si è svolto a Roma presso Palazzo Rospigliosi il primo workshop internazionale sul Biogas, promosso da CPL Concordia Group, gruppo cooperativo modenese operante nelle energie rinnovabili e impianti tecnologici, con l’obiettivo di “fare il punto” sulle tecnologie che creano energia da fonti rinnovabili grazie allo sfruttamento del biogas.Il primo dato emerso è senza dubbio quello relativo all’Italia: il potenziale produttivo del biogas al 2020 è stimabile ad almeno 2-3 miliardi di gas metano equivalenti all’anno, pari al 3% del consumo attuale di gas naturale in Italia, e una percentuale crescente di imprenditori agricoli crede nelle bioenergie e pensa di investire risorse per realizzare un impianto a biogas, per ricavare energia dalle proprie attività produttive agricole. Investire in Biogas significa integrare il reddito della propria produzione agricola con un apporto economico significativo in termini di energia termica, da riutilizzare nella stessa azienda, così da creare un sistema ad emissioni zero. E’ da evitare assolutamente la “sostituzione” dell’attività agricola con quella della produzione di energia, parlando piuttosto di integrazione.

Nel contesto europeo l’Italia è un player di primo piano, grazie alla presenza sul territorio di aziende con forte know-how nel settore. CPL Concordia Group da oltre 30 anni sviluppa tecnologie e sistemi per ottenere energia elettrica e termica da fonti rinnovabili. A fine Ottobre 2010 il gruppo modenese ha inaugurato il Bioenergy Parks di Bondeno, in provincia di Ferrara: 4 sistemi di cogenerazione da 1 MW ciascuno a servizio del più grande impianto a biogas da biomasse agricole in funzione oggi in Italia. Questa è una delle “best practices” presentata oggi nel corso del workshop “Biogas innovation” e ha ricevuto riscontri autorevoli da esperti del settore provenienti da Austria, Germania e India.

<<L’iniziativa di alcuni imprenditori della provincia di Ferrara ha dato vita a Bioenergy Parks S.p.A. – spiega Roberto Casari, Presidente di CPL Concordia Group – che oggi rappresenta il più grande parco energetico nazionale a biogas da biomassa agricola: quattro centrali energetiche elettriche alimentate dal biogas proveniente dalla digestione anaerobica di biomassa di origine agricola (mais, sorgo, triticale). Un investimento rilevante, oltre 20 milioni di euro, che alle finalità di fornire energia pulita aggiunge la forte valenza economico sociale dell’operazione, permettendo di dare all’agricoltura della zona una forte spinta economica>>.

Ogni anno, infatti, verranno utilizzate circa 72.000 tonnellate di materia prima, proveniente da zone agricole distanti non più di 20 km dagli impianti di Bondeno (Ferrara) per un coinvolgimento di circa 1.500 ettari di terreno. Biomassa a kilometro zero, energia pulita, ridotte le emissioni di CO2: questo grazie al Biogas. In crescita anche i posti di lavoro: sono oltre 70 gli addetti in CPL, di cui il 42% laureati e con una media di 38 anni di età. Il settore del Biogas offre ai giovani importanti sbocchi professionali e un futuro nella green economy.

Altri progetti legati al Biogas in fase realizzativa sono un impianto a Bologna (con fermentazione a secco per rifiuti umidi e FORSU con produzione di compost di qualità) e nel 2011 la messa in produzione di 20 moduli a biogas con una previsione a fine anno di almeno altri 10. E’ questo il settore nel quale CPL individua la maggiore possibilità di sviluppo in armonia con la sostenibilità ambientale. Negli impianti come quello di Bologna entrano rifiuti ed escono energia e compost, chiudendo di fatto il circolo della sostenibilità.

<<La principale difficoltà nella realizzazione degli impianti a Biogas – continua Casari – non è la questione dei finanziamenti, ma l’iter burocratico che spesso può durare fino a 12 mesi per ottenere l’autorizzazione regionale o per allacciarsi alla rete elettrica nazionale. Il vero sistema incentivante sarebbe premiare l’abbattimento delle emissioni di CO2 e poter ottenere una remunerazione dell’energia prodotta tale da consentire un rientro dell’investimento in 5 o 6 anni>>.

Al workshop è intervenuto anche il responsabile di Coldiretti, Francesco Maria Ciancaleoni, che ha rimarcato due concetti fondamentali: evitare le speculazioni sui terreni agricoli per produrre Biogas e creare un sistema di incentivazioni “differenziate”. In funzione della tipologia di impianto e di dimension, è, infatti, necessario far crescere il settore e attuare così una politica di incentivi mirati, per favorire un approccio di integrazione del sistema (l’azienda zootecnica deve diventare soggetto centrale di filiera). Altro punto critico da considerare per il settore agricolo italiano è la rimozione delle barriere burocratiche, tecniche e normative.

Una ulteriore riflessione sul tema è arrivata dalla rappresentante di Legacoop nazionale Renata Rogo, che ha sottolineato quanto sia urgente in Italia una politica per l’agricoltura, per dare un futuro al settore: ogni anno in Italia il 10% delle aziende zootecniche chiude (il fenomeno riguarda anche le aziende medio grandi e non solo le piccole). Le bioenergie sono un’opportunità anche per le imprese cooperative agricole, che possono, così, recuperare “terreno” e diventare più competitive.

Il settore Cogenerazione e Fonti rinnovabili del gruppo modenese è composto da circa 70 addetti (ingegneri, tecnici e manutentori), dei quali 40 direttamente presenti presso la sede centrale di Concordia sulla Secchia (Modena) e altre 30 persone dislocate in tutte le aree territoriali italiane. L’organizzazione di produzione e assistenza è basata sulle potenzialità territoriali. La sede centrale di Concordia sviluppa i progetti, li aggiorna in base all’evoluzione tecnologica e normativa, mantiene i contatti con gli enti e s’incarica della formazione e aggiornamento continuo del personale. Le aree territoriali, invece, sviluppano la parte operativa di costruzione e manutenzione e mantengono il rapporto diretto con il cliente. Lo schema è decisamente flessibile in base alle singole peculiarità del cliente/progetto e prevede l’intervento diretto della sede e/o dell’area territoriale limitrofa in caso di necessità.

Per il 2011 gli investimenti programmati da CPL Concordia Group nel settore Cogenerazione e Fonti rinnovabili si attestano intorno ai 33 Milioni di Euro, a fronte di un fatturato previsto di 100 Milioni di Euro per il solo settore delle rinnovabili.

CPL Concordia Group, nonostante il periodo di crisi internazionale, registra tassi di crescita nel fatturato e nell’occupazione, in controtendenza con i dati nazionali che vendono principalmente le industrie ridurre ricavi e personale. I dati del bilancio consuntivo al semestre e del previsionale di chiusura del 2010 – presentati all’assemblea dei soci a fine ottobre 2010 – consentono già di identificare i trend di crescita: +15,70% del fatturato e +12,3% delle assunzioni.

<<L’incremento del fatturato consolidato previsto per il 2010 – spiega Roberto Casari, Presidente di CPL Concordia Group – tocca quasi il +16%, passando dai 318,3 Milioni di Euro del 2009 ai 368,3 Milioni di Euro del 2010: tutto ciò premia i nostri investimenti nel core business energetico e rinnovabile. Per il 2011 prevediamo di raggiungere un giro d’affari complessivo sui 450 milioni di Euro>>.

Per quanto riguarda l’occupazione (centrale nella mission aziendale), la cooperativa modenese, al 30 novembre 2010 ha toccato quota 1262, con un incremento del 12,3% rispetto al 2009, pari a quasi 140 persone assunte.

Nel complesso le 45 società di CPL Concordia Group contano attualmente 1500 lavoratori. Significativo il dato dei Soci cooperatori della capogruppo, che ha superato al 30 novembre 2010 le 600 unità (+10% rispetto al 31 dicembre 2009).