L’assessore regionale ai trasporti Alfredo Peri ha risposto ad un’interpellanza del consigliere Sandro Mandini (idv), che chiedeva alla Giunta come intendesse ottimizzare le risorse e risparmiare sui costi di gestione di FER (Ferrovie Emilia-Romagna srl), di cui la Regione è socia di maggioranza con il 92% delle quote, anche a fronte delle scelte effettuate dalla società sulle “nomine di figure dirigenziali di alto livello, che sembrano andare in controtendenza rispetto ad una politica di tagli e di contenimento delle spese”.

Il consigliere faceva in particolare riferimento all’assunzione da parte di FER di un “dirigente esterno” con un duplice incarico, giudicando “inopportuna” la scelta di esternalizzare le figure professionali dirigenziali, nel momento in cui appare più che mai necessario contenere i costi e valorizzare le professionalità già presenti. Mandini chiedeva inoltre alla Giunta se intendesse procedere a riorganizzazioni e fusioni delle società che gestiscono il trasporto pubblico regionale e locale e se, tra queste, fossero presenti società partecipate dal Comune di Bologna.

Nella risposta di Peri si legge che il dirigente in questione “è stato indicato ed espressamente proposto dal socio francese RATP (la società di trasporti che gestisce la metropolitana di Parigi), che detiene la maggioranza della società HERM, che, a sua volta, è composta da RATP, FER e altri soci privati” ed “ha acquisito il 49% delle azioni di ATCM spa in seguito ad una procedura di gara di evidenza pubblica, cd. ‘ a doppio oggetto’ (affidamento servizi e contestuale acquisizione di una parte della società)”.

Per quanto riguarda il compenso spettante a questo dirigente, questo viene interamente trasferito a FER, suo datore di lavoro. Non solo, quindi, non si configurerebbero conflitti di interesse tra i vari incarichi del dirigente, ma si realizzerebbe una “nuova strategia industriale ‘pubblico/privata’”, intrapresa e definita dal consiglio di amministrazione di FER, che avrebbe comportato nell’ultimo triennio di gestione un aumento del 30% dei livelli occupazionali (da 630 unità a 935) e più del 40% di fatturato (da 50 a 85 milioni di euro).

FER inoltre – prosegue la risposta – sta procedendo nell’annunciata riduzione dei propri dirigenti, mentre, tra le operazioni di riorganizzazione, si starebbe valutando anche l’ipotesi di fusione di una parte di FER con la società che gestisce il trasporto pubblico nel bacino bolognese.

Il numero dei dirigenti in servizio effettivo presso FER, inoltre, “sarà presto pari ad otto unità”: il bilancio a saldo, volto a tagliare e contenere le spese, dà quindi due dirigenti in meno e sono anche previste a breve termine alcune uiscite per il raggiungimento dei benefici relativi ai trattamenti previdenziali.

Negli ultimi tre anni, comunque, – si legge ancora – le retribuzioni sono diminuite nel loro peso percentuale rispetto al totale del monte complessivo erogato ai dipendenti della società. Dal punto di vista percentuale, le retribuzioni lorde dei dirigenti FER, dal gennaio 2007 al settembre 2010, rispetto al complesso delle retribuzioni aziendali, comprensive dei benefit, sono rimaste praticamente immutate.

Mandini si è dichiarato soddisfatto della risposta.