I primi studenti dell’Università di Modena e Reggio Emilia che hanno usufruito di un corso di insegnamento curricolare interamente tenuto sul campo all’estero, sono rientrati dopo un’ intensa attività si studio sull’isola di Malta.
Il gruppo, composto da 36 studenti e da docenti, ricercatori e dottorandi dell’Ateneo modenese reggiano, ha effettuato escursioni didattiche, lezioni a cielo aperto, analisi geologiche multidisciplinari nell’ambito dell’insegnamento “Attività di campo Multidisciplinare” previsto dal corso di laurea magistrale in Scienze e Tecnologie Geologiche.
“L’idea di svolgere un corso all’estero, – afferma il coordinatore del corso prof. Mauro Soldati dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – in particolare nell’isola di Malta, è nata in seguito ai promettenti esiti di ricerche geomorfologiche recentemente effettuate dai docenti del Dipartimento di Scienze della terra nell’ambito di un progetto di internazionalizzazione finanziato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena. Queste ricerche hanno messo in luce come Malta possa essere considerata un vero e proprio laboratorio naturale per lo studio dei processi geologici, infatti, i nostri studenti hanno partecipato attivamente alle varie attività di campo previste che hanno riguardato aspetti di geo-paleontologia, geomorfologia, mineralogia e geologia applicata”.
Le lezioni sul campo sono state impartite dal prof. Mauro Soldati, responsabile e coordinatore dell’escursione multidisciplinare, e dai proff. Daniela Fontana, Alessandro Gualtieri, Stefano Lugli, Daniela Piacentini, Francesca Remitti e Alessandro Vescogni. Prezioso anche il contributo dei dottorandi della Scuola in Earth System Sciences del nostro Ateneo, Sara Biolchi, Stefano Devoto, Veronica Padovani. Il gruppo si è inoltre giovato del contributo del prof. Emanuele Forte dell’Università di Trieste, dell’ing. Matteo Mantovani del CNR di Padova e dei proff. Simon Mercieca, John Schembri e Ritienne Gauci della University of Malta e Nicholas Pinter della Southern Illinois University Carbondale (USA).
Il programma
L’intenso programma ha previsto, per la prima giornata, una lunga escursione all’interno del “Majjistral Nature and Historic Park” per inquadrare da un punto di vista geologico e geomorfologico la costa nord-occidentale dell’isola di Malta. Sono seguiti tre giorni di analisi e rilievi geologici, geomorfologici, paleontologici e mineralogici nell’area di Ghajin Tuffieha Bay svolti attivamente dagli studenti. In seguito sono state illustrate le tecniche utilizzate in Ateneo per lo studio e il monitoraggio dei fenomeni franosi ad Anchor Bay. Altre attività sono state svolte sull’isola di Gozo con trattazione di aspetti geologici quali l’instabilità ed il consolidamento della Cittadella di Vittoriosa, la morfologia costiera all’Azure Window e a Ramla Bay e la geoarcheologia ai Ggantija Temples. E’ stato utilizzato il georadar per lo studio del dissesto di un bene storico-architettonico a Cospicua. Infine, è stata condotta un’esercitazione pratica presso una cava di materiale lapideo sull’isola di Malta per imparare le tecniche di coltivazione e valutare i relativi impatti ambientali.
Gli studenti proseguiranno le ricerche e gli studi sul materiale raccolto a Malta presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Ateneo modenese-reggiano ed esporranno i risultati della loro attività durante un incontro aperto al pubblico che si terrà prossimamente presso il Dipartimento stesso.