L’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ospiterà presso la facoltà di Agraria a Reggio Emilia il secondo corso nazionale di entomologia forense promosso dal GIEF- Gruppo Italiano di Entomologia Forense. Il corso, che si terrà alla fine di gennaio, nelle giornate di giovedì 27, venerdì 28 e sabato 29, terrà aperte le iscrizioni (si va in ordine di arrivo delle domande) fino a sabato 15 gennaio 2010. Per informazioni e iscrizioni: entomologiaforense.italia@gmail.com

Gli entomologi forensi, una categoria che fa ormai parte dell’immaginario comune perché spesso descritta in numerosi serial televisivi, sono utilizzati con le loro competenze sul mondo degli insetti nel sistema investigativo con interventi in particolar modo sulla scena di un crimine.

La disciplina si occupa dello studio degli insetti associati ai cadaveri con lo scopo primario di determinare il tempo intercorso dal decesso al ritrovamento, nonché di ricavare ogni altra informazione utile ai fini legali, come prove di trasferimento del cadavere (dal luogo del decesso a quello del ritrovamento), presenza di droghe o veleni e, ancora, eventuali occultamenti messi in opera prima dell’esposizione del corpo.

“Negli ultimi anni – hanno dichiarato gli organizzatori, il dott. Stefano Vanin, segretario del GIEF e la dott. ssa Lara Maistrello, ricercatrice della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – l’applicazione delle scienze naturali e biomolecolari in campo investigativo e forense ha acquisito nuovi strumenti, maggiore precisione e al tempo stesso visibilità sui mass media. Numerose sono le serie televisive che ritraggono <poliziotti-scienziati> in grado di risolvere casi complessi, passando pochi istanti al microscopio o davanti ad improbabili macchinari. L’entomologia forense trova applicazione, soprattutto, in quei casi in cui le tecniche classiche utilizzate dai medici legali per la stima del PMI (Post Mortem Interval) non risultano più utili o efficaci, come ad esempio per lunghi tempi di giacenza del cadavere o in casi di combustione”.

Tra i docenti è da segnalare la presenza del prof. Francesco Introna e della prof. ssa Cristina Cattaneo, conosciuti a livello nazionale ed internazionale per aver seguito casi di particolare rilevanza.