Ieri è stata la giornata nazionale degli Stati Vegetativi Permanenti, decisa nel secondo anniversario della morte di Eluana Englaro. Nella stessa settimana c’è stato chi invece a Modena ha organizzato un convegno per illustrare uno strumento illegittimo come il registro dei comunale dei testamenti biologici. C’è molta strumentalità nelle polemiche di questi giorni, e poca informazione. C’è chi dalla sinistra si gioca la propria credibilità conducendo un’apparente battaglia per la libertà di scelta, senza farsi cogliere dal dubbio che – laicamente – uno stato vegetativo è qualcosa di misterioso, e che idratare e nutrire, sono gesti naturali e non una cura. I dati dicono che il 43% delle diagnosi sugli stati vegetativi e’ sbagliato. A ricordare il dato, durante il convegno organizzato a Roma per la prima giornata nazionale degli stati vegetativi, e’ stato Alberto Zangrillo, direttore dell’Unita’ operativa di Anestesia e rianimazione cardio-toraco-vascolare all’Istituto scientifico universitario San Raffaele di Milano. Questa ad esempio è un’informazione preziosa che dovrebbero sapere i cittadini, che manifestano lì intenzione di non essere idratati e nutriti.
Ma di questo genere di informazioni di natura scientifica – non morale, o etica – non vi è nulla nelle dichiarazioni della sinistra, ma al contrario troviamo generiche dichiarazioni di libertà per chi dovesse trovarsi in stato di incoscienza. Ma di quale incoscienza si tratta? Quali certezze si hanno al riguardo? Se una persona respira autonomamente, il suo cuore batte, e ha bisogno solo di nutrimento per vivere, possiamo sinceramente essere certi di quanto stia accadendo nel suo corpo? Queste informazioni devono essere date, perché la libertà di scelta è primariamente libertà di conoscenza, e una decisione è libera quando ha tutte le informazioni necessarie.
Infine trovo strumentali le dichiarazioni di chi porta come argomento l’artificialità del sostegno alla vita di chi è in stato vegetativo. Artificiale è nutrire e idratare? Chi tutti i giorni cerca di allargare le maglie della procreazione assistita, chi vuole allargare la definizione di famiglia a piacimento, oggi porta la bandiera del “secondo natura”?
Attenzione, perché le battaglie ideologiche, portano di solito a storture del ragionamento.
Ma io ho letto solo della gran propaganda in questi giorni. E poco altro.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere Provinciale – PDL)