“I professionisti modenesi si complimentano con le forze dell’ordine e con la magistratura per aver assestato un deciso colpo al crimine organizzato nel corso del quale, purtroppo, è rimasto coinvolto anche un esponente del mondo delle professioni. L’arresto di un avvocato per reati connessi all’attività mafiosa rappresenta un fatto grave, ma questo episodio non fa che confermare la validità dell’allarme lanciato dal Comitato Unitario delle Professioni di Modena sul pericolo di infiltrazioni criminali nel nostro territorio. Ora nessuno può più dire di non sapere o di non vedere che anche a Modena è possibile che vi siano contatti tra professionisti senza scrupoli ed esponenti della malavita”. Questo è quanto dichiara l’ingegnere Pietro Balugani, presidente del C.u.p. di Modena, all’indomani dell’operazione di polizia “Pressing 2” che ha portato all’arresto – tra gli altri – di un avvocato modenese accusato di gravi reati riconducibili all’attività malavitosa.

“Non è compito nostro formulare accuse, né tantomeno procedere ad assoluzioni d’ufficio nei confronti del collega arrestato”, prosegue l’ing. Balugani: “La giustizia deve fare il suo corso e confidiamo che chi è accusato di reati così gravi ed infamanti possa dimostrare la propria estraneità. Se, però, così non fosse riteniamo doveroso ribadire che le migliaia di professionisti modenesi riuniti nel C.U.P. hanno nell’etica della responsabilità un valore fondante e condiviso, che non può essere messo in discussione dall’operato di un singolo. Un fatto del genere danneggia la credibilità di tutti i professionisti modenesi, ma essi hanno già al loro interno gli opportuni anticorpi, come dimostra l’adozione della Carta Etica delle Professioni avvenuta solo poche settimane fa”.

La Carta Etica prevede la radiazione del professionista in caso di condanna definitiva per il reato di associazione mafiosa, di favoreggiamento o in caso di confisca definitiva di beni. Per il professionista indagato o destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare è prevista la sospensione, il che significa di fatto l’impossibilità di lavorare. La Carta, inoltre, prevede la possibilità per gli Ordini professionali di costituirsi parte civile nei processi in cui sono contestati i reati di associazione mafiosa ai propri iscritti. L’attività di sensibilizzazione sui temi dell’etica e della legalità rappresenta una questione fondamentale per il C.U.P., che ha costituito al suo interno una commissione permanente dedicata proprio all’approfondimento dei casi sospetti e al sostegno ai colleghi che si dovessero trovare in situazioni di dubbia trasparenza.

“Nell’ambito della propria attività professionale è possibile entrare in contatto con soggetti di dubbia moralità: in questi casi il professionista deve sapere che non viene lasciato da solo” sottolinea Pietro Balugani. “A volte, purtroppo, si preferisce non cogliere certi segnali e si sceglie – per paura o per convenienza – di non denunciare le situazioni dubbie che si possono verificare nell’esercizio della professione. Ecco perchè abbiamo deciso di non nasconderci, dotando i nostri Ordini professionali di uno strumento concreto di contrasto a questo fenomeno. La Carta Etica costituisce una testimonianza attiva del nostro impegno e un messaggio preciso: il professionista può essere una sentinella della legalità nel campo in cui opera”.

Il Comitato Unitario delle Professioni di Modena riunisce i seguenti Ordini e Collegi professionali: Agronomi, Architetti, Avvocati, Chimici, Consulenti del Lavoro, Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Geologi, Geometri, Infermieri, Ingegneri, Medici, Notai, Periti Agrari, Periti Industriali, Veterinari.

(Comitato Unitario delle Professioni di Modena)