Dieci torte mimosa per l’8 marzo per le 67 detenute della sezione femminile, ma anche agenti di polizia penitenziaria della casa circondariale di Bologna della Dozza, volontari e operatori del carcere. A impastare e cuocere le torte sono stati i dodici detenuti che, nel carcere, frequentando il corso per addetto alla produzione pasti con competenze in pasticceria e panetteria, uno dei dieci percorsi di formazione previsti per il 2011 e gestiti dal Consorzio per la Formazione e l’Addestramento dei Lavoratori (Cefal), ente di formazione del Movimento cristiano lavoratori, nella casa circondariale di Bologna.

Per gli apprendisti cuochi sono previsti 350 euro in una cucina-laboratorio, dalle 7.30 alle 12.30, dal lunedi’ al sabato. Grazie ai finanziamenti della Provincia i dodici, collaborando con i detenuti preposti alla preparazione giornaliera dei pasti, imparano il mestiere di cuoco. Ad avere l’idea di regalare le torte mimosa sono stati i volontari dell’onlus A.Vo.C. che, per realizzare la loro idea, si sono rivolti agli operatori del Cefal e soprattutto agli allievi del corso ai quali e’ spettato l’onore-onere di regalare il dolce speciale.

Il primo corso di cucina realizzato nella sezione maschile della Casa Circondariale di Bologna, ha ricordato Emore Rubini, responsabile dei progetti per i detenuti, risale al 1989. Da allora, il Cefal ha gestito circa 280.000 ore di formazione in diversi settori (ristorazione, pulizia, stampa, informatica, giardinaggio, orticoltura, vivaismo, apicoltura, trattamento Raee) attraverso cui sono transitate oltre mille persone.