Venerdì 1° Aprile alle ore 20,30, presso la Sala Consigliare del Municipio di Castelvetro, Francesco Moser, icona del ciclismo internazionale, incontrerà appassionati di ogni età. Il campione verrà intervistato del giornalista del Corriere dello Sport Stefano Ferrari.

CHI E’ FRANCESCO MOSER:

Iniziò l’attività ciclistica solo a 18 anni e da dilettante corse nella squadra toscana della Bottegone. Partecipò ai Ciclismo ai Giochi della XX Olimpiade di Monaco di Baviera del 1972. Passò al professionismo nel 1973, aggiudicandosi subito una tappa al Giro d’Italia. I primi risultati importanti risalgono al 1975, quando vinse il Giro di Lombardia e si laureò campione italiano a Pescara, vincendo il Trofeo Matteotti. Altresì, concluse settimo al Tour de France vincendo due tappe, il prologo di Charleroi e la tappa di Angouleme, e la classifica riservata ai giovani, dopo aver indossato la maglia gialla per sette giorni: quella fu la sua unica partecipazione alla corsa francese.

Nel 1976 ai mondiali su strada di Ostuni giunse secondo dietro al belga Freddy Maertens, riuscendo comunque a vincere la maglia iridata nella gara di inseguimento su pista disputata nel velodromo di Monteroni di Lecce. L’anno dopo a San Cristóbal, in Venezuela, diventò campione del mondo. Con la maglia iridata sulle spalle nel 1978 ottenne la prima delle sue tre vittorie consecutive alla Parigi-Roubaix.

Favorito dalle caratteristiche di passista, nel 1984 a Città del Messico riuscì a battere il record dell’ora (massima distanza percorsa in un’ora) che apparteneva da dodici anni a Eddy Merckx. Grazie anche all’uso di un nuovo tipo di bicicletta con ruote lenticolari, il 19 gennaio 1984 stabilì il record di 50,808 km, portandolo quattro giorni dopo a 51,151 km.

Nello stesso anno, sempre grazie a questa particolare bicicletta, con la vittoria nell’ultima tappa (a cronometro) del Giro d’Italia riuscì a colmare lo svantaggio in classifica nei confronti del francese Laurent Fignon e a vincere il Giro.

Altre vittorie significative di Moser furono la Milano-Sanremo nel 1984, il Campionato italiano nel 1979 e nel 1981 e diverse altre classiche ciclistiche. Famosa fu anche la rivalità con Giuseppe Saronni, in maniera simile a quanto era successo quasi trenta anni prima con Fausto Coppi e Gino Bartali.

Molti, anche se meno noti, sono stati i suoi successi su pista, tra cui il campionato mondiale di inseguimento nel 1976 e quello italiano (stessa specialità), vinto cinque volte, oltre a quindici affermazioni nelle Sei giorni. È stato anche costruttore delle biciclette che portano il suo nome.