L’accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale del terziario, le cui linee guida ed innovazioni danno il via a un nuovo corso delle relazioni sindacali, è stato illustrato ad una vasta platea di imprenditori durante il Convegno organizzato da Confcommercio Ascom Bologna e dell’Emilia- Romagna presso il Centro Congressi di Italia 7 Gold.

Introducendo i lavori, Ugo Margini, Presidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia dell’Emilia Romagna, ha rilevato, fra i tanti aspetti di novità del nuovo contratto, la grande attenzione al tema della competitività delle imprese, fondamentale sempre ma ancora di più in questo momento in cui occorre cogliere i pur deboli segnali di ripresa del commercio e del terziario.

Parlando inoltre del ruolo assegnato alla contrattazione di secondo livello e al territorio, Margini ha ricordato il recente importante accordo regionale sulla detassazione delle componenti della retribuzione relative agli incrementi di produttività.

E’ un contratto che segna una svolta decisiva – ha sottolineato Giancarlo Tonelli Direttore Generale Confcommercio Ascom Bologna – nella storia delle relazioni sindacali del settore e ci pone all’avanguardia nel panorama della contrattazione collettiva in quanto contiene soluzioni innovative che, in un contesto economico come quello attuale, consentiranno alle aziende di operare con maggiore produttività ed efficienza.

Ridurre la forbice tra ore lavorate e ore retribuite, incrementare la produttività, semplificare il contratto, sviluppare il welfare contrattuale e la bilateralità, ridimensionare alcune tutele su cui si sono sviluppate forme di abuso sono gli obiettivi principali che abbiamo posto sul tavolo e hanno orientato l’intera trattativa del rinnovo – ha ribadito Francesco Rivolta Direttore Generale Confcommercio Imprese per l’Italia e Presidente della Commissione Sindacale Confederale. Le nostre maggiori preoccupazioni – prosegue Francesco rivolta – riguardavano due importanti aspetti fra loro inscindibilmente collegati: la necessità di trasformare il contratto nazionale da disciplina ’onnivora’ a strumento per la definizione di un quadro regolatorio, tuttavia flessibile e derogabile e l’esigenza di consolidare il valore della Bilateralità, quale strumento fondamentale di supporto alla contrattazione – che tuttavia non può rappresentare semplicemente un aggravio di costi per le imprese (o per una parte delle imprese) – per surrogare interventi che lo Stato centrale non può o non vuole più erogare.

Un sindacato dei datori di lavoro è tanto più forte quanto più risponde alle esigenze delle imprese che rappresenta: questa è la nostra missione e con questo fine operiamo all’interno degli enti bilaterali e abbiamo partecipato alla trattativa per il rinnovo del contratto collettivo nazionale raggiungendo un accordo che supera i vecchi schemi sindacali, coniuga le esigenze di flessibilità e competitività delle imprese della distribuzione con quelle dei consumatori e dei lavoratori e getta le basi per una nuova fase delle relazioni sindacali in cui aziende e lavoratori potranno condividere obiettivi comuni di crescita e di competitività del settore – ha evidenziato Enrico Postacchini Presidente Confcommercio Ascom Bologna concludendo l’incontro.