“Avevamo costruito il sistema di sicurezza urbana, che compete al governo e ai sindaci, sulla base delle ordinanze: questo sistema è stato modificato con la sentenza della Corte costituzionale per una ragione più formale che sostanziale, ma questa può essere l’occasione per mettere mano complessivamente all’aggiornamento del sistema di sicurezza urbano”: lo ha detto il ministro dell’Interno Roberto Maroni, presentando in prefettura a Modena il ‘Patto per Modena sicura’ che vede come firmatari la prefettura e il comune di Modena. Per Maroni, a quella sentenza “bisognerà porci rimedio”, mentre il nuovo sistema integrato di sicurezza per il controllo del territorio dovra’ essere valutato “alla luce anche di numerose proposte di legge che sono in Parlamento sulla polizia locale e che sono ancora ferme”. Maroni ha spiegato che intende cogliere l’occasione della sentenza della Corte costituzionale “per rinnovare il sistema, aggiornandolo alle necessità che sono espresse dai numerosi sindaci”.

Per aumentare la sicurezza, ha spiegato ancora il ministro dell’Interno, non è che servono sempre e solo più soldi. “Servono varie misure – ha detto ancora Maroni – per esempio i sistemi di video sorveglianza si sono rivelati molto efficaci per prevenire certe forme di reato, come ad esempio le violenze. Le rapine in banche sono diminuite del 50% rispetto all’anno scorso – ha detto ancora Maroni – poi ci sono altre forme di controllo del territorio che richiedono l’impiego di uomini e di mezzi. Tutto ciò – ha concluso Maroni riferendosi in questo caso alla città di Modena – sarà definito nella cabina di regia che il Patto ha istituito oggi”.