«Diciamo no alla logica “o più tasse o meno servizi” per far quadrare i bilanci comunali; chiediamo, viceversa, la riduzione dei costi della politica, lo sfoltimento dei livelli istituzionali, la razionalizzazione della pubblica amministrazione. La democrazia può e deve funzionare anche con strumenti più snelli ed essere esclusivamente al servizio dei cittadini». Lo hanno dichiarato il responsabile della Cisl del Frignano, Carlo Balestri, e il segretario della Fnp-Cisl di Pavullo, Lidia Bombarda, negli incontri avuti nei giorni scorsi con i candidati sindaci di Pavullo Fiorella Bernardoni, Romano Canovi, e Moreno Orlandini. Nel documento Cisl consegnato agli aspiranti sindaci si afferma che mancano le risorse per aiutare i cittadini, soprattutto i più deboli, perché si spendono troppi soldi per mantenere in vita enti e società pubbliche di cui a volte sfugge l’utilità e che sembrano create più per il ceto politico che per erogare servizi alla comunità. «Poi c’è il problema dell’evasione, elusione e sperequazione fiscale, per cui – ha spiegato Balestri – chi è in regola con le imposte, tariffe e tasse ne paga troppe, perché finisce con il pagare anche quelle dei furbi e disonesti. È una situazione intollerabile e noi vogliamo suonare la sveglia alla politica perché si faccia qualcosa a livello locale, regionale e nazionale. È vero che i tagli dei trasferimenti statali hanno messo in difficoltà i Comuni, tuttavia crediamo ci siano ampi margini per razionalizzare entrate e uscite anche a livello locale».
Da parte sua Lidia Bombarda, segretario del sindacato pensionati Cisl del Frignano, ha sottolineato che gli anziani della montagna temono per i figli e nipoti senza lavoro o in cassa integrazione, che non hanno i soldi per metter su famiglia o pagare il mutuo per la casa. «I pensionati stessi sono costretti a compiere salti mortali per arrivare alla fine del mese tra le spese per la casa, la salute, i trasporti. Si sentono deboli, vessati e – ha affermato Bombarda – sono sconcertati dal desolante spettacolo offerto dalla politica. Per quanto riguarda i bilanci dei Comuni, l’azione del sindacato ha consentito la difesa sostanziale del welfare, anche se non sempre è stato possibile rispondere alla crescente domanda di servizi e contrastare l’aumento di rette e tariffe. Resta da affrontare il problema dell’equità nell’accesso alla prestazioni e nella compartecipazione alla spesa. Parlano tutti di famiglia, ma in realtà le famiglie devono sbrigarsela da sole. Ecco perché – ha concluso il segretario della Fnp-Cisl del Frignano – sollecitiamo meno chiacchiere e più fatti concreti, cioè una riforma strutturale del welfare locale».