Nel mondo dell’industria quello che servirebbe e’ un contratto ”di dimensione europea”. E’ quanto ha affermato il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, intervenendo alle celebrazioni per i 110 anni dell’organizzazione sindacale dei metalmeccanici.

”Serve un contratto dell’industria di dimensione europea – ha osservato riferendosi ad un recente incontro con le organizzazioni sindacali straniere -: in Europa si sta parlando di una federazione dei sindacati dell’industria: chimici, tessili e metalmeccanici. Vi sembra normale – ha concluso – che io debba andare a parlarne in Germania perche’ in Italia non se ne parla?”.

“Se non si vuole disperdere il vento nuovo, cui anche noi abbiamo dato il nostro contributo, bisogna usare questa domanda di partecipazione per costruire il progetto di una nuova societa’ e di un nuovo modello di sviluppo”. Questo il sollecito poi che giunge dal segretario della Fiom Landini. Landini ha anche ricordato che “la Fiom da sempre ha avuto l’ambizione di un cambiamento sociale anche fuori dalla fabbrica”.

Commentando le parole rivolte dal ministro della Pubblica amministrazione e innovazione Renato Brunetta ai lavoratori precari Landini poi afferma: “Siamo di fronte ad una decadenza notevole, perche’ un ministro che fa ragionamenti di questa natura non rappresenta questo paese”. “La precarieta’ -prosegue Landini- purtroppo e’ un dramma sociale e il governo dovrebbe fare politiche per dare un futuro e una prospettiva ai giovani, non renderli precari per sempre”.

“Credo che Brunetta -rimarca Landini- non stia facendo il suo mestiere e che dovrebbe rispettare maggiormente chi paga le tasse e permette anche a lui di fare il ministro anche se, a volte, non e’ troppo capace”.