L’iter e la conseguente adozione del POIC, ossia dei futuri assetti economico-commerciali della nostra provincia hanno sollevato numerosissime critiche, io credo però siano necessarie alcune opportune osservazioni, occorre cioè distinguere il piano tecnico da quello, a mio avviso assai più importante, di tipo politico.

Anche durante la discussione in aula il sottoscritto non ha attaccato l’assessore, nemmeno la giunta, nemmeno ancora la maggioranza, il fenomeno è a mio avviso più ampio, più esteso e certamente assai più grave.

Quando la sinistra deteneva percentuali bulgare gestiva un sistema economico altrettanto importante, tale equilibrio tra forza economica ed elettorale garantiva reciprocamente entrambi gli apparati, oggi che da un punto di vista elettorale il pd è assai più debole le forze economiche non si sentono più garantite nella loro attività d’impresa, a partire dal sistema cooperativo che tradizionalmente era vicino agli ambienti della sinistra modenese.

Non a caso è stata proprio Lega Coop che, anche durante una commissione consigliare, ha avanzato le critiche più aspre.

Oggi la sinistra modenese naviga a vista e non è più in grado di garantire, nei vari iter, quella fluidità amministrativa di una volta, oggi il sistema è in bilico, non c’è azione che non porti a spaccature e polemiche spesso del tutto interne al loro ambiente: dalla piscina del parco Ferrari, al poic, passando magari per qualche lottizzazione contestata del territorio modenese.

La crisi è davanti ai nostri occhi, ed è tale per cui il sistema economico sta soffrendo, inutile scagliarsi sui singoli, sugli assessori, sulle giunte, oggi è il sistema Modena ad essere in crisi ed è una netta responsabilità della sinistra che non ha mai distinto sufficientemente il concetto di cittadino e consumatore da quello di elettore, l’impresa, anche quella cooperativa, ha compreso che siamo nel 2011, che valgono le regole del mercato, quelle vere e lontano dalla lottizzazione di quello che fu il partitone, si è pure compreso che non si può più pensare come 10 anni fa, ora però sia la sinistra a capirlo! Altrimenti, come io auspico e come avviene nelle migliori democrazie, ci penseranno i cittadini elettori e consumatori.

(Rinaldi Bruno, Consigliere provinciale PDL)