“Ci troviamo di fronte ad una operazione affrettata e con troppi lati oscuri. E’ veramente difficile capire come si potranno realizzare economie di scala, sinergie e risparmi, visto che l’operazione di fusione non comprende anche il territorio provinciale di Parma. Esiste quindi un buco tra i territori di Reggio Emilia e Piacenza. Mi chiedo se sono stati previsti anche dei ponti aerei per gli autobus di SETA che dovranno superare il burrone che separa le province di Reggio Emilia e Piacenza.

Sarebbe stato sicuramente più opportuno aspettare i tempi tecnici per fare una fusione unica anche con Parma per realizzare quegli obiettivi dichiarati e usufruire in misura maggiore dei tanti vantaggi sbandierati dai nostri amministratori. Gente che per quanto riguarda il trasporto pubblico ha collezionato solo disatri.

Si fa fatica a non pensare che il 31 dicembre 2011 scade l’attuale concessione, prorogata proprio grazie a questa fusione, e che forse tutta questa nuova aggregazione avviene solo per questo. Nel prossimo futuro, quando ci saranno le condizioni anche per Parma, ci sarà una ulteriore operazione di fusione con altri costi per il riassetto societario, ovviamente a carico della collettività.

Alla fine dei conti ci sarà un solo metro di giudizio per valutare questa operazione. Saranno le condizioni per gli utenti. Ci saranno più corse, con più frequenze e maggiori comodità? Fino ad oggi i precedenti non giocano a favore dei nostri amministratori, capaci solo di scaricare sul Governo colpevole, a loro dire, di tagli poi smentiti dallo stesso Presidente Errani”.

E’ duro il commento del capogruppo del PDL in Consiglio provinciale a Modena Dante Mazzi sul progetto di fusione delle aziende di trasporto pubblico locale delle province di Modena, Reggio Emilia e Piacenza.