Un’iniziativa di forte mobilitazione su tutto il territorio provinciale che prevede in tempi brevi l’incontro con i primi cittadini e gli amministratori locali per un confronto diretto e serrato sulla costruzione dei prossimi bilanci comunali. È quanto ha promosso, e già in via di attuazione in ciascun comune della provincia, la presidenza di Confesercenti Modena in considerazione delle forti preoccupazioni manifestate da numerosi piccoli e medi imprenditori modenesi.“Siamo seriamente preoccupati di fronte all’eventualità di nuovi aumenti della pressione fiscale locale che, congiuntamente agli effetti della manovra economica, metterebbero in ginocchio tante, troppe piccole e piccolissime imprese del nostro territorio – fa sapere Massimo Silingardi, presidente dell’Associazione imprenditoriale modenese – Per questo abbiamo chiesto di incontrare in tempi brevi amministratori e primi cittadini. Al fine, di conoscere gli orientamenti in tema di bilancio 2012, di ciascun comune di e avanzare le nostre proposte”.

È un quadro a tinte fosche quello che si staglia all’orizzonte per il mondo della piccola e media impresa modenese: aumento della disoccupazione, ridotta capacità di spesa e calo drastico dei consumi, la previsione di un inasprimento dei parametri degli studi di settore senza contare l’incremento dei costi fissi di gestione e le difficoltà di accesso al credito. Tutto ciò in un contesto in cui i comuni sono gravati dagli effetti di manovre fiscali susseguitesi in poco tempo, le cui ripercussioni pesano su bilanci, funzionamento/gestione delle amministrazioni locali e quindi, di conseguenza, su imprese e cittadini.

Su tutto ciò pesa l’incognita già esplicitata del possibile aumento della pressione fiscale locale che risulterebbe, considerando anche la manovra del Governo, insostenibile per una larga fetta delle PMI modenesi. “E proprio perché sono le piccole imprese e i cittadini soprattutto a rischiare di ‘dover pagare dazio’ – evidenzia Confesercenti – con effetti facilmente immaginabili, siamo intenzionati a monitorare in modo assiduo e costante la fase di predisposizione dei bilanci comunali non solo per il 2012 ma anche per gli anni futuri”.

I punti fondamentale che sosteranno l’iniziativa di Confesercenti sul territorio saranno quindi:

– una ulteriore razionalizzazione della macchina comunale, valorizzando in modo diffuso le professionalità interne ai comuni con l’obiettivo di rientrare dai rapporti di consulenza in essere;

– privilegiare sul versante delle entrate, tutte le azioni finalizzate alla alienazione del patrimonio pubblico e utilizzare tutti gli strumenti idonei al contrasto dell’evasione fiscale e tributaria i cui proventi dovrebbero essere destinati alla costituzione di ‘fondi straordinari’ per stimolare e incentivare la creazione di nuove attività imprenditoriali;

– se la stretta sul patto di stabilità impone ai comuni il rinvio degli investimenti necessari, in un quadro di forte incertezza come quello attuale sarà opportuno cominciare ad intraprendere la strada della privatizzazione dei servizi pubblici locali aprendo agli investitori privati presenti nel nostro territorio fissando in modo chiaro obiettivi di riduzione di sprechi gestionali e di contenimento dei costi verso l’utenza: utili da un lato a recuperare sprechi gestionali e dall’altro a contenere i costi verso l’utenza;

– c’è poi la necessità di intervenire in modo concreto per snellire la macchina burocratica, migliorare il rapporto con i cittadini e contenere i costi. È risaputo ormai che la burocrazia allo stato attuale è un costo che va a svantaggio della competitività delle imprese. Ecco perché la semplificazione amministrativa deve diventare prioritaria: attraverso l’introduzione di disposizioni chiare e prevedendo il più possibile l’utilizzo dello strumento dell’autocertificazione.

– Il sistema di welfare locale, che oggi è messo in discussione dalle esigue risorse destinate agli enti locali va rivisitato. Pur trattenendo il controllo in capo ai comuni sarà opportuno coinvolgere in modo più diffuso i privati, puntando sulla esternalizzazione dei servizi. Un processo non solo volto al contenimento della spesa sociale, ma teso alla ridefinizione del modello che implica una scelta organizzativa nuova nel rapporto pubblico-privato oltre a ridefinire sulla base del reddito le modalità di accesso ai servizi”.

“L’aumento della pressione fiscale locale – prevedendo di ritoccare l’Irpef, le tariffe o introducendo la tassa di soggiorno – consentirebbe di tamponare la situazione, ma non di risolvere alcuni nodi strutturali che gli enti locali si troverebbero ad affrontare nei prossimi anni. Senza contare inoltre che, optando per questa soluzione, la sopravvivenza di centinaia di piccole e medie imprese volano principale della nostra economia, sarà messa in discussione con il relativo contraccolpo sull’occupazione. Per questo riteniamo importante che su un tema fondamentale come quello del bilancio del 2012, ma anche quelli futuri, gli amministratori di ciascun comune del territorio modenese si confrontino, a partire dalle fasi preparatorie del bilancio con il mondo delle imprese. Per dialogare con loro sulle reali necessità di quella che è la parte importante dell’ossatura economica del territorio e al fine di utilizzare al meglio il contributo dagli imprenditori per la tutela e la salvaguardia delle imprese”, conclude il presidente provinciale di Confesercenti Modena.