Dopo il verificarsi degli straordinari eventi di piena del 24-25 dicembre del 2010 a cui ha fatto seguito una richiesta, da parte dei Sindaci dei Comuni dell’Asta del Secchia inviata a tutti gli enti preposti per poter definire una serie di incontri e dopo l’emergenza dichiarata a causa della piena del 16 marzo u.s., gli stessi si sono attivati per mettere in evidenza, nei confronti delle agenzie competenti, alcuni problemi strutturali nella manutenzione degli argini.
Nonostante tali azioni e le diverse segnalazioni che sono arrivate dai diversi uffici tecnici nei confronti di AIPO i problemi sollevati continuano a non essere risolti.
La mancata entrata in funzione delle casse di espansione di Campogalliano nonostante l’elevato livello idrometrico delle ultime piene; la mancanza, nelle aree a valle, di argini adeguati che comporta ogni anno abbondanti e persistenti esondazioni; la lentezza del deflusso delle ultime piene che porta il permanere di livelli idrometrici elevati per diversi giorni; le trafilazioni di acqua che possono creare pericolosi fontanazzi sono solo alcuni dei problemi che ormai da diverso tempo sono vengono segnalati ad AIPO dai Sindaci dei Comuni interessati dal passaggio del fiume Secchia.
A questo si aggiunga l’inaccettabile livello di manutenzione ordinaria del letto del fiume che non viene pulito da tempo e degli argini. Gli sfalci previsti sono realizzati in ritardo ed in misura insufficiente (ne servono almeno due all’anno), situazione che consente la proliferazione di tane di animali che possono minare la solidità delle arginature stesse, senza che poi ci sia il tempo per intervenire nella soluzione del problema.
Per tali ragioni pare evidente che le problematiche del corso del fiume nei territori della bassa pianura siano di tipo strutturale e finora non sono state affrontate con la dovuta determinazione, ponendo la popolazione residente ad un concreto rischio idrogeologico.
Si ritiene, proprio per la complessità del fenomeno, debba esserci una analisi complessiva, chiara e completa, tanto dell’evoluzione dell’alveo del Secchia quanto dei manufatti regolatori e delle sue criticità.
Tale studio, inoltre, deve essere una base per poter programmare, nel più breve tempo possibile, gli investimenti che si riterranno necessari per creare le condizioni di una maggior sicurezza con la consapevolezza che la prevenzione costa infinitamente meno dei danni prodotti da eventi catastrofici.
(I Sindaci del basso corso del fiume Secchia)