Nove mete ed una prova maiuscola: il Donelli chiude il 2011 con il record di punti segnati in questa stagione contro il Livorno, nove palloni schiacciati dietro la linea di meta avversaria e si rilancia in campionato alla conquista di un posto importante in vista di un girone di ritorno impegnativo ma al contempo entusiasmante: grazie alla contemporanea sconfitta di Firenze contro Brescia, attualmente la formazione del presidente Berselli è quarta in serie A1, ad un solo punto dalla terza piazza ocupata dal Lyons Piacenza. Ieri, al cospetto di un avversario decisamente alla portata di Stead e compagni, il Donelli ha stentato soltanto nei primissimi minuti, subendo la meta di Brancoli a seguito di una serie di errori individuali, per poi recuperare subito ed infine dilagare nella ripresa, quando ha chiuso la contesa con un parziale di 31-0 che non ha bisogno di tanti commenti.

Talmente è stato netto il divario fra le due contendenti che coach Huygen si è pure permesso il lusso di fare riposare diversi titolari alla viglia e di schierare, a match in corso, quattro elementi dell’Under 23 come Ghidoni, Trotta, Gobbi e Giberti, che hanno disputato una buona prova. La prima meta biancoverde, dopo lo svantaggio iniziale, porta la firma di Frangulea che opera il sorpasso Donelli grazie anche ad un precedente piazzato del cecchino Fenner. L’inglese, che in gennaio farà ritorno in Nuova Zelanda, si procura il break, segnando la seconda meta del Donelli al 15’ e trasformando da posizione proibitiva.

Lo strappo sul punteggio e la sicurezza del bonus la garantivano poi Venturelli, bravo a chiudere un’azione corale al 37’ e lo stesso Fenner che chiudeva un primo tempo di marca modenese con uno straordinario “coast to coast”, un tempo “sporcato” solo da un erroraccio in fase difensiva che spianava la strada allo scadere alla seconda e ultima meta labronica, segnata da Tarantino, poi trasformata ancora da Brancoli. Ma la reazione ospite si fermava qui, in quanto il resto del match è stato un monologo Donelli che andava in meta altre cinque volte ancora con Venturelli, Fenner e Frangulea, ai quali si aggiungevano Galante e Naude nel finale. Senza un paio di errori di finalizzazione o qualche chiamata “in avanti” di troppo, il punteggio avrebbe potuto essere anche più ampio, ma la vittoria dei padroni di casa resta limpida, netta e mai in discussione.