Viene temporaneamente sospesa la realizzazione della nuova linea del termovalorizzatore di Modena, la cosiddetta “terza” linea prevista accanto alla “quarta”, già in funzione dall’aprile 2009. Lo hanno annunciato il sindaco di Modena Giorgio Pighi e il presidente della Provincia Emilio Sabattini spiegando come «le novità del quadro normativo, con la legge regionale 23 entrata in vigore nel dicembre scorso, richiedano una fase di approfondimento di almeno alcuni mesi che consenta di verificare puntualmente, insieme alla Regione, le ripercussioni sulla pianificazione settoriale provinciale delle modifiche introdotte, a partire proprio dalla scelta degli impianti di riferimento del Piano rifiuti».

La legge 23, infatti, pur non affrontando direttamente aspetti inerenti gli strumenti di pianificazione, modifica la perimetrazione degli ambiti territoriali ottimali per i quali deve essere garantita l’autosufficienza: prima l’ambito coincideva con il territorio provinciale e quindi «era ben delineato il compito affidato ai Piani rifiuti provinciali», mentre oggi l’ambito è a carattere regionale ed è «quanto mai opportuno approfondire come deve essere declinato il medesimo obiettivo dell’autosufficienza dello smaltimento dei rifiuti urbani indifferenziati». La realizzazione della “terza” linea è stata prevista, appunto, per assicurare al territorio l’autosufficienza anche nei momenti di fermo della “quarta”.

Insomma, la nuova legge crea un assetto dal quale scaturiscono molti interrogativi circa i compiti assegnati alla pianificazione settoriale in materia di rifiuti: la legge 23, infatti, assegna al nuovo Piano d’ambito che dovrà realizzare la Regione il compito di disciplinare i flussi dei rifiuti urbani, mentre le disposizioni transitorie affidano all’Agenzia territoriale dell’Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti il compito di procedere alla ricognizione dell’impiantistica esistente al fine di individuare le soluzioni gestionali ottimali in relazione al nuovo perimetro di ambito territoriale e al bacino di affidamento, provvedendo quindi all’adeguamento del Piano d’ambito.

Per questi motivi, inoltre, la Provincia, che aveva avviato nel 2010 le procedure per l’adozione del nuovo Piano provinciale per la gestione dei rifiuti, con la Conferenza di pianificazione chiusa nel luglio 2011, ora modifica il percorso approvando documenti che forniranno alla Regione elementi per la definizione del Piano di sua competenza.

DALLA PROVINCIA DUE PIANI PROGRAMMA RIDUZIONE URBANI E DEI BIODEGRADABILI IN DISCARICA

Riduzione della produzione dei rifiuti urbani nel suo complesso, con l’individuazione di azioni concrete attivabili immediatamente dai Comuni, e di quelli urbani biodegradabili in discarica, come richiesto dall’Unione europea; aumento della quantità di rifiuti da avviare al recupero grazie all’incremento della raccolta differenziata e riduzione progressiva del ricorso alle discariche, che entro il 2019 riceveranno una quota residua pari all’1 per cento dei rifiuti urbani prodotti nel territorio provinciale; conferma per il termovalorizzatore di Modena del ruolo che già gli attribuiva il Piano rifiuti del 2005, ancora in vigore, e del limite delle 240 mila tonnellate all’anno previsto dalla Valutazione di impatto ambientale (Via) a cui è stato sottoposto l’impianto in quella fase.

Sono i temi principali dei documenti di pianificazione e programmazione che la Provincia di Modena approverà nelle prossime settimane per fornire alla Regione gli elementi per la definizione del Piano di sua competenza sulla base della nuova normativa. «E’ un modo per adempiere responsabilmente al compito di governare i rifiuti urbani prodotti nel nostro territorio» spiega l’assessore all’Ambiente Stefano Vaccari sottolineando che si tratta dei risultati del percorso avviato nel 2010 per l’aggiornamento del Piano provinciale per la gestione dei rifiuti che nel luglio del 2011 ha portato alla realizzazione della Conferenza di pianificazione. Ma ora il percorso verso l’adozione del Piano provinciale è stato modificato con l’approvazione della nuova legge regionale.

«Presenteremo al Consiglio provinciale – annuncia Vaccari – l’approfondimento e il monitoraggio 2011 del Piano rifiuti (con quadro conoscitivo, scenari attuativi e analisi ambientali) insieme a due Piani programma, immediatamente operativi, per la riduzione della produzione di rifiuti e la riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica».