“Ai consumatori dico semplicemente non pagate, non pagate, non pagate”. E’ molto arrabbiato Luca Braggion, segretario Adiconsum Cisl di Reggio Emilia che a distanza di meno di un mese interviene nuovamente sul caso di Italia-Programmi.net Si tratta di un sito attualmente online, salito alla ribalta grazie a una video denuncia nel format tv de Le Iene, che continua a perpetrare vere e proprie truffe on line, poste in essere da società estere, per servizi mai richiesti e mai resi.

“Tutto questo nonostante Estesa Limited, la società titolare del sito Italia-Programmi.net abbia già ricevuto una multa di un milione e mezzo di euro comminata dall’Autorità grante della concorrenza e del mercato lo scorso gennaio. Purtroppo hanno ripreso la loro attività fraudolenta e continuano a giungere alla nostra associazione denunce da parte di utenti di Reggio Emilia – sono solo alcuni dei 25.000 segnalati in Italia – che ricordano l’arrivo di solleciti di pagamento in tono intimidatorio: ribadiamo l’invito a non pagare perché si tratta di vere e proprie truffe, per altro realizzate con un linguaggio tipico di chi intente effettuare pressioni psicologiche, per altro millantando il ricorso a un inesistente Tribunale Regionale Giudiziario!”.

Ecco la comunicazione – scritta con un italiano precario – ricevuta via posta elettronica da un reggiano che si è rivolto agli sportelli di Adiconsum.

“Italia-Programmi.net. Gentile Signor XXX, ci dispiace comunicarla che, ad oggi, non abbiamo percepito il pagamento della nostra fattura nr. F196318, ed non avendo preso in considerazione le nostre comunicazione di solleciti tramite e-mails, lettere ed anche da parte del nostro ufficio recupero crediti,siamo costretti: – a fissare una udienza presso Giudice tributario tramite nostro avvocato. – spese a carico Vostro per le ingiunzioni tributarie.Le comunichiamo che, se entro il giorno 13/03/2012 non provvedera ad effetuare il pagamento di 122,90 Euro per la Vostra iscrizione al nostro sito fatto senza dubbio da lei come dimostrato nelle precedenti comunicazione, Le faremo fissare dal nostro avvocato la data di udienza presso il Tribunale Regionale Giudiziario. Al momento della registrazione, avete fornito i seguenti dati…” e quindi vengono elencati i dati personali dell’utente, compreso data di nascita e telefono. Non è finita perché si millanta un’“indagine penale” per risalire alla persona dall’Ip (il numero univoco assegnato al computer dell’utente mentre naviga nel web) dell’utente.

“Fatture, solleciti e pressioni psicologiche inoltrate per il tramite di società terze di recupero crediti son strumenti subdoli che invitiamo a segnalare ai nostri sportelli”, conclude Braggion. Al momento sono quasi 200 i reggiani che hanno chiesto assistenza per questo fenomeno per il quale “l’Antitrust ha già preso provvedimenti in merito emanando la delibera PS7444 del 25 agosto 2011 che conforta i cittadini e le associazioni come la nostra poste a loro tutela”.