“I Mirandolesi” hanno presentato in Consiglio comunale un’interpellanza per fare chiarezza sulla riscossione delle imposte pubblicitarie da parte di ICA, la società che ha vinto il bando per incassare tali tributi a Mirandola ed in altri Comuni del modenese. Per “I Mirandolesi” <<è paradossale l’inarrestabile e perentoria azione di riscossione delle imposte pubblicitarie da parte di ICA nei confronti di parrucchiere ed estetiste, autoriparazioni, lavanderie, commercio al dettaglio e tutti coloro che da anni espongono semplice materiale pubblicitario senza logo e che ora devono regolarizzare la loro posizione per non ricevere sanzioni che possono arrivare al 100% dell’imposta dovuta>>. Come rilevato anche dalle associazioni di categoria, Cna, Confesercenti, Confcommercio, Lapam Licom, spesso parrucchiere ed estetiste espongono questi manifesti non per fare pubblicità, ma semplicemente per nascondere alla vista dei passanti l’attività del negozio.
Per “I Mirandolesi” <<nel rispetto della legge, la correttezza imporrebbe che, prima dei controlli a “tappeto” che si stanno facendo sul territorio comunale, fosse data informazione perché se è vero che l’ignoranza della legge non scusa, è anche vero che ormai da anni la consuetudine voleva che, nei suddetti casi, l’imposta pubblicitaria non venisse applicata in quanto non considerata pubblicità. Quindi, nel momento in cui si introduce una rigida applicazione della normativa, dopo un lunghissimo periodo di sostanziale mancanza di controlli sul rispetto del regolamento, sarebbe opportuno dare la possibilità ai commercianti di decidere se mantenere o rimuovere la pubblicità, anziché procedere automaticamente alla richiesta della tassa e relative sanzioni. Per questo – concludono “I Mirandolesi” l’interpellanza presentata è volta a sapere che fine faranno gli introiti della campagna intrapresa da ICA, se il Comune avrà benefici economici, il tipo di controlli che svolgerà l’amministrazione su queste azioni di rivalsa e se esaminerà la situazione con ICA e, al limite, rivedere un regolamento che se applicato così severamente ed improvvisamente rischia di essere davvero pesante per gli operatori, visto che le sanzioni possono arrivare al 100% dell’imposta dovuta in caso di omesse denunce>>.
(Lista civica “I Mirandolesi”)