Oggi in occasione dell’equinozio di primavera, un’associazione composta da genitori, studenti e studentesse, insegnanti, ricercatori e ricercatrici, propone in tutte le scuole, le università e tutti i luoghi di conoscenza di farsi sentire.

Farsi sentire in modo creativo e mai violento da coloro che possono decidere del futuro della scuola pubblica, chiedendogli di non dimenticarsi del bene assoluto che essa rappresenta per il nostro paese.

Si organizzeranno incontri, convegni, manifestazioni e flash-mob, tutto quello che è possibile per attirare l’attenzione di un paese sempre più distratto che non si accorge della condizione di povertà e disattenzione in cui i governi rischiano di lasciare la scuola pubblica ad ogni livello.

Questo è un piccolo segno ma è il mio modo di unirmi a questo “urlo” pacifico ma determinato che oggi dovrebbe udirsi nel paese.

Come consigliere Comunale e come insegnate sento il dovere di ricordare in questo articolo le storie di quei giovani insegnanti lontani da casa che ogni mattina si svegliano in appartamenti che spesso condividono con altri, nei centri delle grandi città anche della nostra regione. Quei professori e professoresse a tempo determinato e futuro incerto che a bordo di mezzi pubblici ogni mattina raggiungono anche dopo aver percorso più di 40 km le varie scuole a cui sono assegnati.

Ragazzi e ragazze che nonostante la lontananza da casa e le varie difficoltà di una professione totalmente complicatasi a causa dei burocrati sempre più lontani dalle aule, riescono a non spegnere il loro entusiasmo.

Contagiando con esso molti dei nostri ragazzi ai quali i moderni stili di vita offrono una visione distorta della scuola e della sua importanza.

Non importa essere Capi, Ministri o segretari di qualcosa, per cambiare le cose. Un’insegnante maneggia molto più futuro e a molte più responsabilità di un qualsiasi Deputato o Senatore della Repubblica, costando infinitamente meno.

Per loro e tutte per le famiglie che con sacrifici sempre maggiori affidano i loro figli all’istruzione pubblica, mi auguro che questo urlo arrivi almeno in parte tra le mura di palazzi nei quali da ormai si conta il futuro del Paese a punti si Spread.

Claudio Corrado