“La situazione attuale nel Paese circa gli anziani, che sono in costante aumento, impone di affrontare in modo organico i problemi. L’assistenza domiciliare esistente è efficace, ma è troppo carente; le residenze per anziani sono insufficienti rispetto alle richieste di ricovero (soprattutto da Roma in giù); le pensioni, già inadeguate al costo della vita, il governo per ripianare il deficit statale ne ha bloccato l’indicizzazione ed aumentato la tassazione (Irpef, tassa prima casa). Si tratta di un metodo non condivisile perché la manovra è squilibrata ed iniqua, colpendo solo i ‘soliti noti’, ossia coloro che pagano le tasse alla fonte, pensionati e lavoratori dipendenti”.

Così Mario Menditto, della segreteria nazionale dei Pensionati Cisl (Fnp), a latere di un incontro a Bologna con la dirigenza regionale Fnp.

Per Menditto “la Fnp è consapevole che occorra farsi carico dei problemi del Paese per rilanciare l’occupazione e dare una prospettiva di lavoro ai giovani, ma non può rinunciare alla tutela dei pensionati”.

Pertanto insieme ai sindacati pensionati di Cgil (Spi) e Uil (Uilp) ha avanzato al governo tre richieste “necessarie” per rispondere alle esigenze degli anziani. La prima riguarda la pressione fiscale su pensioni e lavoratori dipendenti, che “deve ridursi notevolmente”. La seconda è relativa all’emanazione di una legge nazionale sulla non autosufficienza, “reclamata da anni dal sindacato, al fine di garantire a tutti gli anziani non autosufficienti (90% degli utilizzatori) lo stesso livello di attenzione. La terza è una contrattazione territoriale che “determini, da parte di Comuni e Regioni, la gestione di un carico di tasse, tariffe comunali, addizionale Irpef, tassa su prima casa compatibile con le situazioni più pesanti a carico dei pensionati”.