La quinta edizione del Concorso nazionale “Energia sostenibile nelle città”, lanciato dall’Istituto Nazionale di Urbanistica in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, e sostenuto da Aniem – Associazione Nazionale Imprese Edili e Manifatturiere, in veste di partner tecnologico, ha eletto vincitore della categoria “Piani urbanistici per l’uso sostenibile dell’energia” il Consorzio Stabile Coseam Italia con un progetto sperimentale di sostituzione edilizia in corso nella città di Modena.

Il progetto, denominato “Riqualificazione per sostituzione, senza espansione urbana: un progetto a Modena”, è la progettazione di un’area, situata nella periferia modenese, che segue la logica urbana della demolizione di edifici degradati e della loro sostituzione, anziché dell’espansione edilizia. La proposta in gara vince “per aver integrato i molteplici aspettidelle politiche europee attraverso un percorso di riconversione dei centri urbani, finalizzato a migliorare l’ambiente, la qualità della vita dei cittadini, ridando impulso al settore edile senza consumo di suolo”.

Per il Presidente del Consorzio Stabile Coseam Italia, Massimo Fogliani, che mercoledì 7 novembre, presso la storica cornice di Palazzo Pepoli a Bologna, ha partecipato alla cerimonia di premiazione, avvenuta nella giornata inaugurale della nona edizione di Urbanpromo, “il futuro della città di Modena, come di tutte le nostre città, è la demolizione e la ricostruzione degli edifici obsoleti e degradati e la conseguente ricostruzione in verticale, che libera suolo a servizi, agricoltura ed aree verdi”. Una tematica di assoluta priorità, oggetto dell’ultimo disegno di legge del Ministro delle Politiche agricole Mario Catania, poiché ogni giorno in media ben 75 ettari di terreno vengono urbanizzati (dati del Fondo Ambiente Italiano – FAI)­.

“Il progetto di Modena, che stiamo illustrando alle Istituzioni del territorio, in vista di una presentazione alla cittadinanza, prevede la costruzione su aree urbane già compromesse daprecedenti edificazioni” commenta Fogliani. E aggiunge: “Proprio perché i capitali e i progetti sono pronti, occorre non frenarli con la burocrazia o con l’indecisionismo che a volte prevale nel nostro Paese. Il progetto di Modena potrebbe dare il via a un ciclo di demolizioni e ricostruzioni favorevoli a tutti: i cittadini abiterebbero inedifici più moderni e funzionali, molto meno energivori dei precedenti, leimprese incentiverebbero l’economia del territorio e lo Stato incasserebbe le imposte dalle nuove realizzazioni. Un vero e proprio incentivo per la collettività, che godrebbe di un territorio meno aggredito dalla espansione urbana, liberando anche spazio ad aree verdi”.