Cimiteri dove asportano pluviali, tratte ferroviarie che vanno in tilt per i furti di rame dalla linea elettrica e stabilimenti industriali dismessi dove i ladri di rame smontano gli impianti elettrici per rubare i fili contenenti rame. Per quest’ultimo motivo due mantovani quando sono stati notati aggirarsi sospettosamente nella zona industriale di Luzzara, comune della bassa reggiana, sono stati fermati dai carabinieri della locale Stazione. Dopo averli identificati in due mantovani li hanno condotti in caserma in quanto nella macchina in loro uso i Carabinieri hanno rinvenuto il classico armamentario del perfetto ladro di rame: guanti, cutter, pinze tranciatrici, forbici tagliafili. Nessun fatto specifico viene addebitato ai due ma e’ evidente che il 26enne di Borgoforte e l’amico 25enne di Acquanegra sul Chiese, comuni in provincia di Mantova, sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, per possesso ingiustificato di strumenti da scasso. Sulla loro presenza nella zona industriale del piccolo comune della bassa reggiana i Carabinieri di Luzzara stanno ora indagando perché e’ chiaro che l’armamentario in loro possesso lascia qualche dubbio.

Nella more che le indagini facciano piena luce e da registrare che l’attività rientra nel “diktat” impartito dal comando Provinciale di Reggio Emilia che, proprio per contrastare la recrudescenza di tali tipologie di reati predatori, ha disposto una mirata attività preventiva nei luoghi a maggior rischio furti quali cimiteri, tratte ferroviarie e zone industriali dove proprio a causa della crisi i capannoni dismessi aumentano in maniera esponenziale divenendo obbiettivo dei ladri in quanto “ricchi” di rame da “estrarre” dai fili dell’impianto elettrico. In tale quadro la scorsa mattina una pattuglia della Stazione Carabinieri di Luzzara transitando nella zona industriale proprio nei pressi di un capannone aziendale dismesso notavano un’autovettura Ford Fiesta in sosta con nei pressi due persone che si guardavano attorno sospettosamente. Fermati e identificati per i sunnominati mantovani i Carabinieri li sottoponevano a ulteriori accertamenti culminati con il rinvenimento di guanti, cutter, pinze tranciatrici, forbici tagliafili. Date le circostanze di tempo e di luogo che non giustificavano quanto posseduto dai due, gli stessi venivano condotti in caserma dove i Carabinieri procedevano al sequestro di quanto rinvenuto. I due venivano quindi rilasciati con a carico una denuncia per possesso di strumenti da scasso.