Il racconto della fondazione del Duomo e il suo “liber iurum”, cioè le regole di funzionamento di un cantiere che lavorò ininterrottamente per oltre due secoli, portando all’edificazione della Cattedrale e della Ghirlandina. Si presenta giovedì 24 gennaio alle 17.30 al salone di Rappresentanza del palazzo Arcivescovile (corso Duomo 34) il libro “La Fabbrica di San Geminiano”, che raccoglie in modo sistematico i documenti custoditi nell’archivio capitolare e noti con il nome di “Codice O.II.11”. Il Codice contiene al proprio interno la “Relatio”, il racconto della fondazione del Duomo di Lanfranco e Wiligelmo e delle sue prime fasi costruttive, ma anche le regole che hanno disciplinato lo svolgimento dei lavori, consegnando ai posteri il complesso monumentale che oggi fa parte del Patrimonio mondiale dell’umanità.

Presenta il volume Saverio Lomartire, professore di Storia dell’arte medievale all’Università del Piemonte Orientale. Dopo i saluti introduttivi di monsignor Giacomo Morandi, vicario generale della Diocesi di Modena e arciprete maggiore del Capitolo, e Andrea Landi, presidente della Fondazione cassa di risparmio di Modena, seguiranno gli interventi di monsignor Adriano Tollari, archivista del Capitolo Metropolitano, Francesca Piccinini, coordinatrice del Sito Unesco di Modena e Pierapolo Bonacini, curatore del volume e docente di Storia del Diritto all’Università di Bologna.

Saverio Lomartire insegna Storia dell’arte medievale alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università del Piemonte Orientale. I suoi campi di ricerca sono principalmente l’architettura e la scultura del Medioevo, ma si è interessato anche di pittura, miniatura, arti suntuarie ed epigrafia. A Modena ha compiuto ricerche su alcune sculture del XII secolo, sull’epigrafia, sul cantiere e sulla scultura della cattedrale e sui successivi interventi campionesi.

Il libro, pubblicato da Mucchi editore, raccoglie atti in larghissima parte inediti e dà documentazione del complesso di diritti a contenuto economico, patrimoniale e giuridico accumulati dalla Fabbrica per sostenere l’attività – particolarmente intensa nel corso dei secoli XII e XIII – di costruzione, integrazione e manutenzione del complesso architettonico. I 190 atti copiati nel tardo Duecento e quindi riuniti nel codice documentano la progressiva formazione e le modalità di gestione della base economico-patrimoniale accumulata, tramite canali diversi, nella città e nel territorio circostante per rendere possibile la realizzazione della Cattedrale e della Torre.

A Jessica Elefante si deve il nucleo fondamentale del lavoro, costituito, oltre che dallo studio complessivo del codice O.II.11dalla trascrizione delle rubriche di tutti gli atti, delle sottoscrizioni dei notai e degli elenchi dei testimoni dalla redazione dei regesti in lingua italiana e di due Appendici (Indice cronologico degli atti e Indice dei notai). I regesti sono stati integralmente rivisti da Pierpaolo Bonacini, che ha predisposto l’elenco degli atti già pubblicati e ha curato dal punto di vista scientifico la realizzazione complessiva del volume, e da Lorenzo Pongiluppi, al quale si deve anche l’indice finale dei nomi di persona e di luogo. Il volume è stato sostenuto dalla Fondazione cassa di risparmio di Modena ed è dedicato alla memoria di Monsignor Guido Vigarani, direttore dell’archivio Capitolare recentemente scomparso.