“La proposta di legge regionale sulla rete escursionistica dell’Emilia-Romagna – dichiara Massimo Becchi presidente di Legambiente Reggio Emilia – era attesa da anni e mette a regime la gestione delle centinaia di chilometri che sono presenti anche nella nostra provincia di sentieri, mulattiere, tratturi, piste e strade carrarecce che ora non erano in alcun modo normate. Saranno apposite commissioni provinciali a definire quali di questi tracciati includere nell’apposito catasto, evitando anche che singoli privati possono in qualche modo impedire il transito. Una proposta di legge quindi che va nella direzione non solo di normare l’accesso e censire questi tracciati, ma di verificarne la manutenzione o lo stato, nell’ottica di incentivare gli sport all’aperto ed il turismo, dichiarandoli di pubblico interesse e trovando un’accordo con eventuali privati sulla cui proprietà passa il tracciato stesso.

Importante e fondamentale inoltre la separazione fra attività escursionistica e uso di mezzi motorizzati, che non potranno più accedere a questi percorsi, se non salvo deroghe temporanee dei sindaci e previa cauzione o idonea garanzia di non danneggiare il tracciato. Questa normativa, una volta approvata negli anni andrà quindi a ridurre il conflitto fra coloro che percorrono a piedi i sentieri e le attività motorizzate, che negli ultimi anni hanno visto numerosissimi cittadini lamentarsi.

L’uso di quad e moto fuoristrada da causato, soprattutto su terreni bagnati, danni ad alcuni sentieri, così come è evidente l’impatto acustico di questi mezzi in contesti ambientali di pregio. Andrebbe comunque definito un tempo massimo per le deroghe concesse dai comuni, onde evitarne un abuso, ed effettivamente appare eccessiva una sanzione da 500 a 2.500 € (in sostanza 1.000 €) per chi fa uso di mezzi motorizzati sui tracciati inclusi nel catasto”.