“Questa fusione è solo un atto di arroganza. Ora sarà contento qualche ‘big’ del Pd che aspira a diventare sindaco del nuovo agglomerato di Comuni. Che triste spettacolo”. Così il consigliere regionale Manes Bernardini (Lega Nord) oggi in aula ha giudicato il percorso intrapreso dall’amministrazione regionale per l’accorpamento dei comuni di Monteveglio, Crespellano, Castello di Serravalle, Savigno e Bazzano, gli ultimi due contrari alla fusione al referendum del 25 novembre scorso.

“Questa partita è stata giocata in maniera poco trasparente dalla giunta regionale – ha dichiarato Bernardini –: dagli opuscoli diffusi prima del passaggio in aula, che sbandieravano un’unione ancora da deliberare, alla furba eliminazione preventiva del quorum sui referendum consultivi, in legge finanziaria, strada spianata per rendere tutto più facile”. “Senza bisogno di giochetti e trucchi da chiromante, la Lega Nord ha tenuto volutamente una posizione sfumata, lasciando che fossero i cittadini ad esprimersi, quindi ha preso atto del loro responso. Non abbiamo anteposto ambizioni, aspirazioni e macchinazioni di partito alla volontà popolare”. “L’amministrazione regionale ha invece deciso a prescindere, nonostante i territori abbiano rivelato ampie perplessità sull’operazione”. “Un’operazione – ha precisato Bernardini – condotta ‘sopra la testa’ dei cittadini, senza considerare che i contrari hanno pari dignità dei favorevoli e politicamente non possono essere messi a tacere”. Per Bernardini, quindi, la discussione in aula è stata “totalmente inutile”, dal momento che “quella della Valsamoggia è stata una fusione già scritta nelle stanze dei bottoni e ammantata di falsa partecipazione”.