“Mentre il Pdl perde, rispetto al 2008, la metà del proprio elettorato, e il suo alleato, la Lega Nord, diventa residuale – scrive in una nota il Partito democratico – il sindaco di Sassuolo Luca Caselli, sui giornali, ostenta ottimismo e anzi preannuncia che, alle prossime amministrative, sarà il Pd a rimanere fuori dal ballottaggio”. La risposta del Pd in questa nota della segretaria comunale del Pd sassolese Sonia Pistoni:
«Il centro destra cittadino viene travolto dal risultato delle Politiche, che vede la Lega Nord sparire e il Pdl perdere metà dei propri elettori. Alle Politiche 2008, quelle che per intenderci avevano tirato la volata per le amministrative dell’anno successivo, il partito di Caselli poteva contare su 8.188 voti il 32,4 %. Il sindaco si è ritrovato ora in mano un pacchetto di voti molto più esiguo, 4367 elettori cioè un misero 19,4%. In definitiva un cittadino su due, tra quelli che avevano scelto di appoggiare la giunta Caselli, ha voltato le spalle alla maggioranza. La stampella su cui si appoggiava il sindaco, la Lega Nord, ha subito un arretramento talmente rilevante da mettere in crisi l’esistenza del carroccio. Il partito di Menani, che in passato aveva sempre ampiamente compensato le perdite del Pdl, è passato dai 2800 voti del 2008 ai 796 attuali. Un giudizio netto a cui non servono ulteriori commenti. Eppure si apprende dai giornali che il sindaco più “grillino” del centrodestra, sbatterà fuori il Pd dal ballottaggio, dichiarandosi sicuro di recuperare tutti i voti persi. “Grillino” a parole ovviamente, ma nei fatti smentito ogni giorno dalle proprie azioni.
Partiamo dal tema della trasparenza: Caselli aveva promesso di mettere i cittadini al centro della macchina amministrativa, rendendo tutto chiaro e a portata di tutti. Dopo quasi tre anni è naufragato il progetto di registrazione dei Consigli comunali. Mancano gli addetti alle riprese, e le pubblicazioni su Youtube dei video sono sparite. Sono assenti anche le registrazioni audio dei Consigli comunali, che si potrebbero mettere in ogni caso on line senza nessun costo aggiuntivo. Per avere le delibere su SGP ci siamo dovuti battere noi del Pd, facendo votare un ordine del giorno con il quale riceviamo, solamente, un elenco di titoli delle delibere e non gli atti, che vanno comunque richiesti in forma scritta e con i tempi di attesa che superano abbondantemente il mese.
Altro tema caldo è la riduzione dei costi dell’amministrazione: il Consiglio comunale, su proposta del Pd, ha deliberato di eliminare la figura del direttore generale, ritenendo la carica inutile e costosa. Nonostante le promesse e il voto del sindaco i cittadini di Sassuolo continuano a pagare questo fantasmagorico tecnico 76.157 euro l’anno, per giunta per un part-time. C’è quindi da chiedersi in base a quale criterio il sindaco si definisca “grillino”. Forse si riferisce a quando, circa un anno fa con l’avvio del governo tecnico, uscì dal Pdl, e ovviamente su tutti i giornali, dichiarando morti tutti i partiti e i politici che li rappresentano, in primis Berlusconi. Salvo poi ritornare in extremis, poco prima dell’inizio della campagna elettorale, alla corte del cavaliere, dentro a quel partito precedentemente tanto bistrattato.
In conclusione riteniamo che il Partito democratico a Sassuolo abbia fornito ai cittadini una grande prova di onestà e di tenuta. Sì, è vero abbiamo perso il 5% dei voti e su questo sicuramente dobbiamo riflettere, ma continuiamo a rappresentare un terzo dei cittadini, siamo l’unico partito in città che ha intrapreso un vero percorso di rinnovamento. A Sassuolo siamo composti esclusivamente da volontari, che fanno politica sul territorio con passione e onestà. Abbiamo presidiato la piazza con i nostri banchetti per tutta la campagna elettorale, abbiamo riempito la città con le nostre idee, buca delle lettere per buca delle lettere, quartiere per quartiere, mentre la Lega ed il Pdl rimanevano chiuse tra le quattro mura del palazzo.
La coalizione di centrodestra non raggiunge neanche i voti del solo Grillo, non vediamo come possa “sbatterci” fuori da un eventuale ballottaggio alle amministrative, a cui si presentano senza un programma, senza un idea futura di città, senza avere fatto nulla in questi tre anni, senza pezzi di maggioranza eclissati altrove: ci dica il sindaco se esiste ancora il gruppo consiliare del Pdl, visto il fuggi fuggi che c’è stato verso altre liste? Se il movimento 5 stelle é la vera novità di queste elezioni, Caselli dovrebbe avere l’umiltà di ammettere che è lui il vero sconfitto».