Sudafrica-incontro-studentiGli studenti delle scuole superiori di Reggio Emilia – Istituti Matilde di Canossa, Secchi, Chierici, Filippo Re e Spallanzani – hanno partecipato oggi, mercoledì 13 marzo, nella Sala del Tricolore di Reggio Emilia, all’incontro “Europa Africa: la promozione dei Diritti umani”, al quale hanno partecipato l’assessore comunale alla Cura della comunità Natalia Maramotti, il console generale del Sudafrica in Italia Saul Molobi e Nasila Rembe, titolare della cattedra Unesco in Diritti umani dell’Università di Fort Hare, l’Ateneo sudafricano nel quale si formarono tra gli altri Nelson Mandela, Oliver Tambo e Walter Sisulu.

All’incontro, promosso dal Comune di Reggio Emilia, da Europe Direct – Carrefour Europeo Emilia e dal Tavolo Reggio Africa, era presente Nomathemba Tambo, figlia del presidente dell’African National Congress e leader anti-apartheid Oliver Tambo, per la prima volta nella nostra città e da poco nominata ambasciatore della Repubblica del Sudafrica in Italia, il cui insediamento ufficiale avverrà nei prossimi giorni.

L’iniziativa in Sala del Tricolore rientrava all’interno delle attività promosse dal progetto europeo “Realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Coinvolgimento di educatori e studenti in programmi e progetti di educazione allo sviluppo”.

“La storica amicizia tra Reggio Emilia e il Sudafrica – ha detto l’assessore Maramotti nel suo intervento di saluto – è sempre stata feconda, anche dal punto di vista delle pratiche sociali rivolte ai giovani. In momenti di crisi e in un mondo globalizzato occorre immaginare opportunità e relazioni reciproche più vaste rispetto a quelle su scala nazionale e quella di oggi è senz’altro una buona pratica e una valida opportunità di conoscenza e incontro”.

“Reggio Emilia – ha aggiunto l’assessore – può offrire molto al Sudafrica, soprattutto nei campi dell’educazione e dell’innovazione tecnologica e ambientale, che ci caratterizzano. Vi sono quindi tutti i presupposti per sviluppare rapporti già consolidati anche sul piano commerciale, dato che la nostra provincia è la più importante dell’Emilia-Romagna per scambi commerciali con il Paese africano”.

Nel corso dell’incontro, l’ambasciatore Nomathemba Tambo ha preso brevemente la parola, seguita con molta attenzione dai numerosi ragazzi presenti in Sala del Tricolore. Tambo ha ricordato quanto la figura del padre, scomparso nel 1993, sia stata sempre per lei un modello: “Mio padre metteva in ogni cosa amore e passione – ha detto – umanità e senso di speranza. Da lui ho imparato ad amare e a perdonare. Senza amore, infatti, non ci può essere rispetto, e questo è importante per noi che stiamo ancora facendo i conti con il nostro passato”.

Il console Molobi ha ricordato gli episodi salienti del periodo dell’apartheid, alcuni dei quali particolarmente cruenti. In quel lungo e buio periodo la maggioranza della popolazione viveva la frustrazione quotidiana della negazione dei propri diritti, tra i quali lo stesso riconoscimento ufficiale della propria esistenza fino alla negazione della possibilità di partecipare alla vita politica. Una situazione che terminò negli anni Novanta, con l’introduzione di principi costituzionali completamente nuovi.

Nasila Rembe ha sottolineato quanto sia importante in un mondo globalizzato come quello odierno l’interazione e la condivisione di valori. “Il movimento per i diritti umani, il diritto all’acqua, al cibo, alla salute, all’espressione delle opinioni – ha detto – è stato il più ampio creato nel secondo dopoguerra e unisce tutta l’umanità. Credo che questo sia molto importante perché i diritti umani sono la benzina del motore di una vita degna di rispetto e la Costituzione del Sudafrica è nel mondo tra quelle che rispetta di più i diritti umani fondamentali. Tra questi vi è per noi il diritto all’istruzione e all’educazione dei giovani, e il diritto alla consapevolezza, perché non bastano le leggi per garantire i diritti, ma esse vanno applicate nei comportamenti quotidiani: serve perciò essere consapevoli”.

“È per questo – ha aggiunto Rembe, rispondendo alle domande degli studenti – che ritengo importante la pratica quotidiana dei diritti, senza aspettare che essi vengano violati”.

Rembe ha poi ricordato le cinque aree fondamentali sulle quali si applica la Costituzione del Sudafrica: la conciliazione, per chiudere definitivamente i contrasti del periodo dell’apartheid; i diritti umani, primo fra tutti quello alla partecipazione alla vita politica; la corretta interpretazione della Carta; i diritti sociali e quelli economici.

NASILA REMBE E L’UNIVRSITÀ DI FORT HARE

L’Università di Fort Hare durante il regime dell’apartheid è stata il luogo di formazione per eccellenza. Tra i suoi studenti figurano, tra gli altri, Nelson Mandela, Oliver Tambo e Walter Sisulu.

Fort Hare rappresenta un simbolo per la nazione sudafricana, in quanto era l’unico luogo di istruzione superiore aperto anche ai non bianchi. Il professore Nasila Rembe è titolare della Cattedra Unesco “Oliver Tambo” in Diritti umani. Il suo centro di documentazione è un punto di riferimento internazionale per l’organizzazione di attività di educazione, formazione e ricerca sui diritti umani. La cattedra è stata dedicata al presidente Tambo – il leader dell’African National Congress che firmò il Patto di solidarietà con la città di Reggio Emilia nel 1977 e di cui fu ospite più volte durante la lotta contro l’apartheid – per riconoscere il suo ruolo internazionale per la promozione dei diritti umani in Sudafrica e nel mondo. Il professor Rembe è un esperto nel campo dei diritti umani; ha concentrato il suo lavoro di ricerca sui temi della pace, della giustizia sociale, della partecipazione delle comunità locali e dello sviluppo. E’ stato ricercatore presso il centro per gli studi dei Diritti umani della Columbia University di New York, l’Università dell’Ohio, l’università di Graz e presso l’istituto norvegese per i diritti dell’uomo di Oslo. E’ stato membro della Giuria Internazionale del Premio Unesco per l’educazione ai diritti umani dal 2000 al 2006.

IL PROGETTO “OBIETTIVI DI SVILUPPO DEL MILLENNIO”

Il progetto europeo “Realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio. Coinvolgimento di educatori e studenti in programmi e progetti di educazione allo sviluppo” vuole coinvolgere i giovani e gli educatori provenienti da 4 paesi dell’Unione europea (Bulgaria, Italia, Romania e Regno Unito), dalla Repubblica del Sudafrica (East London), dal Lesotho, dal Mozambico e dalla Tanzania (Moshi) nel processo di elaborazione e promozione dei programmi di educazione allo sviluppo sui problemi globali dello sviluppo, e più specificamente sulla realizzazione degli Obiettivi di sviluppo del millennio.

TAVOLO REGGIO AFRICA

Il Tavolo Reggio-Africa è promosso dal Comune di Reggio Emilia. Vi partecipano Reggio nel Mondo, Boorea, Legacoop, Istoreco, Arci Solidarietà, Cgil e Cisl, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Reggio Children-Centro Loris Malaguzzi, Anpi, Fondazione Mondinsieme e Centro Missionario Diocesano.

Il Tavolo Reggio-Africa è uno strumento importante di messa in rete, coordinamento e valorizzazione anche di quelle realtà che promuovono iniziative e progetti di cooperazione rivolti in particolare ai paesi dell’Africa australe. E’ possibile consultare la pagina dedicata del tavolo all’indirizzo www.municipio.re.it/reggioafrica