Giovedì 21 marzo, a Roma, si terrà la manifestazione dei Comuni italiani che chiedono, a gran voce, l’allentamento intelligente del patto di stabilità, unica misura, in un momento di grave crisi come quella attuale, in grado di consentire, da subito, la ripresa degli investimenti e il pagamento dei crediti vantati dalle imprese. A Roma il Pd sarà a fianco degli amministratori locali, espressione dei territori e forza vitale del Paese. Il commento di Paolo Negro, coordinatore provinciale e segretario vicario del Pd:

«Domani con il segretario regionale Stefano Bonaccini e tanti amministratori del Pd emiliano-romagnoli saremo presenti, a Roma, alla manifestazione promossa dall’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, e dal suo presidente il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, per chiedere che venga allentato il patto di stabilità interno e vengano immediatamente sbloccati 9 miliardi di euro da impegnare per spese in investimenti e opere e, naturalmente, per pagare le imprese. In un momento di cosi pesante crisi economica, l’allentamento del patto di stabilità sarebbe ossigeno fresco non solo per i Comuni, ma anche per lavoratori ed imprese. Non a caso, quando due anni fa in Regione approvammo la proposta del presidente Vasco Errani di dotarci di un patto di stabilità territoriale, ci fu il plauso dei sindacati e delle associazioni economiche, assieme. I Comuni emiliani, perlopiù virtuosi nel loro agire quotidiano, sono ormai messi nell’impossibilità di agire: da una parte il taglio, anno dopo anno, dei trasferimenti da parte dello Stato, dall’altra l’impossibilità di realizzare opere necessarie per la comunità perché i soldi, che in molti casi in cassa ci sono, devono essere accantonati al fine di poter coprire il deficit nazionale. Risultato: i Comuni non pagano, le imprese non lavorano, i cittadini senza occupazione chiedono l’intervento di amministrazioni sempre più in difficoltà a dare risposte. Non è un caso che nell’agenda degli otto punti proposti da Bersani per un governo di cambiamento radicale del Paese, sia contenuta proprio la proposta di sblocco intelligente del patto per far ripartire l’economia e pagare le imprese creditrici nei confronti della Pubblica amministrazione. Per questo serve urgentemente un governo che riparta dalle autonomie: lo sviluppo può innescarsi dall’intraprendenza, da un nuovo dinamismo dei territori e delle comunità locali. Una necessità tanto più importante e vitale per Modena e l’area colpita dal sisma, che vede nei Comuni, e nelle imprese, l’architrave della ricostruzione: non possiamo vincere questa battaglia con una mano legata dietro la schiena da un patto cieco».