Ascolto attento della cittadinanza, regole e valori condivisi, decisioni partecipate: ecco secondo gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Modena le uniche fondamenta possibili per procedere insieme – amministrazione e città – come parti interrelate e interdipendenti, non già come agenti contrapposti e sospettosi della reciproca buona fede.

Così come, ancor prima di progettare qualunque struttura, è d’obbligo verificare che le fondamenta siano salde e a norma senza badare a quanto tempo e fatica costi, allo stesso modo prima di congedare un piano regolatore che influirà sulle vite di migliaia di persone, è bene chiedere a quelle stesse persone quale sia la loro idea di VIVIBILITA’. E’ tutto qui: chiedere ai cittadini e chiedersi che cosa significhi per ciascuno “vivere bene” a Modena.

Sarebbe opportuno quindi incoraggiare anche chi non se ne interessi o non abbia accesso alle necessarie informazioni a porsi l’interrogativo e poi lasciar esprimere tutti, certamente le imprese, le associazioni e le categorie professionali, ma soprattutto i singoli cittadini che restano, numericamente e nell’ottica del più compiuto interesse comune, la principale parte in causa.

Ed è proprio su tale aspetto che si rischia invece di cominciare col piede sbagliato e proseguire, di conseguenza, in un progetto che scontenterà i più, in quanto deciso da una politica per pochi, con insufficiente consultazione della cittadinanza e sbilanciamento a favore di chi già gode di visibilità e ascolto da parte dell’amministrazione comunale.

Rispetto al Documento di Indirizzi che diventerà presto il PSC ufficiale, destinato quindi a dare forma e prospettiva alla città di Modena per almeno un decennio, gli attivisti del Movimento 5 Stelle di Modena ribadiscono i valori non negoziabili che contraddistinguono le battaglie del MoVimento sul territorio:  eco-sostenibilità, rifiuti zero, no al consumo di suolo vergine, recupero di suolo urbano, trasporto pubblico, energie rinnovabili e, ancora una volta, condivisione.

Il M5S prende dunque atto del Documento di Indirizzi proposto dall’Amministrazione di Modena, che rappresenta uno sforzo probabilmente in linea con le odierne competenze del Consiglio, quindi con ampi margini di miglioramento, ed esorta la stessa Amministrazione a considerarlo scritto “a matita”, cioè pronto ad accogliere tutte le integrazioni e le modifiche necessarie ora, senza rimandarle a generici “aggiustamenti” futuri, quando sarà tardi.

Come abbiamo sempre fatto, ci proponiamo, con particolare attenzione al PSC, di dare una voce ai singoli cittadini e alle associazioni che faticano a far sentire le proprie ragioni, assieme alle esigenze degli artigiani, degli esercenti, dei professionisti, dei lavoratori autonomi e delle imprese, che forniscono il traino economico della città.

Contiamo di farlo tramite i nostri eventi pubblici di “democrazia partecipata”, ma anche tramite l’incontro ai banchetti del MoVimento, in cui registreremo (per iscritto ma anche con mezzi audiovisivi) le opinioni di tutti. La presenza sul territorio del Movimento non esclude la partecipazione ai tavoli di discussione sullo sviluppo del tessuto sociale, per poter stimolare le nuove dinamiche partecipative e democratiche anche all’interno dei luoghi istituzionali.

Nessuno deleghi ad altri il suo presente e futuro di cittadino: questo Documento di Indirizzi disegna una Modena sbagliata, che dobbiamo correggere tutti insieme ora, finché è soltanto un disegno.

Gli Attivisti del Movimento 5 Stelle Modena