Casa-burattini-SarziSi è svolta oggi presso la sede della Provincia di Reggio Emilia la conferenza stampa di presentazione dell’inaugurazione della Casa dei burattini di Otello Sarzi, in programma sabato 6 aprile e che proseguirà fino a domenica 7 aprile con iniziative e attività dedicate alla scoperta dei burattini e della storica e importante tradizione che caratterizza il territorio reggiano e il legame con la famiglia Sarzi.

L’apertura del museo dedicato alle storiche produzioni di burattini di Otello Sarzi partirà da piazza Fontanesi con laboratori per bambini organizzati durante il settimanale mercato contadino e proseguiranno nella vicina via del Guazzatorio 12, sede del nuovissimo museo, che sarà sede di spettacoli e intrattenimenti dedicati ai bambini e non solo.

Dalle 16.00, quando alla presenza delle autorità saranno inaugurate ufficialmente le sale del museo, si alterneranno contributi e performance di compagnie e artisti del teatro di figura italiano e non solo (Teatro Gioco Vita – Teatro del Drago – Gli Sbuffi – I Teatrini – Ca’ Luogo d’Arte – Giorgio Gabrielli – Teatro Tages – Teatro Pirata – I burattini dei Menozzi – Teatro della Fragola – Teatro Mangiafuoco – Rea Fioravanti – Gigliola Mauro Giulia Sarzi Madidini – Isabelle Roth – Raul Bernardelli – I Gasparazzo).

Dalle 19.30 sarà offerto un aperitivo con video proiezione e musica acustica, a cui seguiranno nuovi contributi.

I contributi spettacolari, effettuati di amici ed ex allievi di Otello Sarzi, ripercorreranno lo storico repertorio del teatro di burattini e le interpretazioni in chiave moderna degli spettacoli che hanno reso conosciuto e apprezzato il maestro burattinaio a livello non solo nazionale.

Domenica 7 aprile dalle 10 ancora attività per bambini e a seguire dalle 11 si svolgerà la Tavola rotonda dedicata a “Otello Sarzi e l’innovazione del teatro dei burattini in Italia”, a cui interverranno: Remo Melloni- storico del teatro, e Aldo de Martino- presidente Unima Italia

Nel pomeriggio il museo sarà aperto per le visite guidate.

La case dei burattini di Otello Sarzi proseguirà, anche dopo l’inaugurazione, la sua attività con aperture periodiche e attività. Tutti i sabati mattina saranno organizzati infatti laboratori per bambini di costruzioni di figure animate, con temi e tecniche differenti.

Hanno partecipato all’apertura della Casa dei burattini di Otello Sarzi: Regione Emilia Romagna, Provincia di Reggio Emilia, Comune di Reggio Emilia, IBC, Comune di Bagnolo in Piano, Fondazione Manodori, CGIL, UNIMA, La Betulla, Ist. Cervi, Associazione Cinqueti.

Dichiarazioni

“In un momento storico non favorevole agli investimenti – ha aperto l’assessore alla cultura della Provincia di Reggio Emilia Mirko Tutino -, in un’area riscoperta dalla cittadinanza reggiana, piazza Fontanesi e le vie limitrofe, la Provincia ha sostenuto la realizzazione di questo Museo, che valorizza e pone al sicuro l’importante patrimonio dei Sarzi, e propone un centro per la promozione culturale al servizio della comunità. Il centro non potrà fondarsi su grandi investimenti ma gode fin d’ora del sostegno delle istituzioni, Provincia e Comune in prima linea, al fine di dare continuità alla grande tradizione locale di Otello Sarzi”

“Speriamo sia un’esperienza che travalichi i confini provinciali – ha continuato Iuna Sassi, assessore alla educazione del Comune di Reggio Emilia -. Se a volte si avvera il detto <<nemo profeta in patria>> in questo caso le istituzioni hanno valorizzato volentieri il grande patrimonio culturale della famiglia Sarzi, in un tributo dalla città alle maestranze di Otello Sarzi a Mariano Dolci, che spesso in collaborazione con lo stesso Loris Malaguzzi, hanno contribuito a rendere forte l’esperienza reggiana in campo educativo. Il museo sarà un luogo di accoglienza, ricerca e tutela che ridarà vita ai burattini della collezione”.

“Oltre mille burattini quelli appartenuti a Otello Sarzi, circa un centinaio quelli che saranno in mostra a partire da sabato 6 aprile in via del Guazzatoio nella Casa dei burattini di Otello Sarzi – conclude Isabelle Roth, presidente della Fondazione Famiglia Sarzi -. Era desiderio dello stesso Otello creare un luogo in cui il suo patrimonio fosse messo a disposizione di tutti e oggi finalmente il museo inaugura al pubblico, con grandi sforzi da parte di molti enti pubblici e soggetti privati a cui va il nostro ringraziamento”.

Il Museo “La casa dei burattini di Otello Sarzi”

L’apertura della “Casa dei burattini di Otello Sarzi” rende possibile proseguire la sistemazione dell’archivio costituito da documenti cartacei, foto, video (materiali questi presto disponibili anche on line), burattini e scene, nonché la valorizzazione di questi materiali ancora ricchi di potenzialità, di tracce di ricerca, di interpretazioni che si rinnovino continuamente nell’incontro con le differenti provocazioni della cultura contemporanea.

Nel 2012 viene stipulata una convenzione tra la Fondazione Famiglia Sarzi, la Provincia di Reggio Emilia e l’Assessorato alle Scuole del Comune di Reggio Emilia per realizzare il progetto museale della “Casa dei burattini di Otello Sarzi” ed offrire al pubblico dei bambini percorsi didattici e ludici, e a giovani e adulti testimonianze, documenti, itinerari esplorati e da esplorare, provocazioni e suggestioni artistiche teatrali.

Otello Sarzi ha lasciato in eredità alla comunità reggiana una ricchissima collezione di burattini e marionette, oggetti d’arte e invenzioni, frutto della sua inesauribile fantasia. Oltre al teatro sperimentale e a quello tradizionale, l’allestimento museale propone anche scene da spettacoli ispirati alle fiabe che hanno caratterizzato la produzione di Otello Sarzi e della sua famiglia.

La vocazione del museo è costituire un luogo che illustri passato e presente, accompagni la proiezione nel futuro del glorioso teatro di figura e stimoli i visitatori di tutte le età a partecipare, sperimentare, interagire e ritornare.

La Fondazione Famiglia Sarzi è oggi impegnata nella gestione di questo spazio espositivo che ospita anche un laboratorio didattico per bambini e adulti e nella creazione di eventi e progetti in continuità con il lavoro tracciato da Otello Sarzi. Il filo conduttore costituito dal percorso creativo di Otello è arricchito dalle testimonianze dei collaboratori e famigliari che hanno contribuito alla progettazione di esperienze e produzioni teatrali: tra questi Gigliola Sarzi Madidini, Mauro Sarzi Madidini, Rahul Bernardelli Sarzi, Mariano Dolci, Vito Minoia, Remo Melloni, Fulvio De Nigris, Isabelle

Roth e tanti altri artisti, intellettuali, organizzatori e tecnici che con Otello hanno lavorato.

Chi era Otello Sarzi?

Il maestro burattinaio Otello Sarzi (1922-2001), figlio e nipote d’arte (suo padre e suo nonno erano entrambi burattinai), profondo conoscitore, interprete e innovatore della tradizione, è stato nel contempo un incredibile creatore e sperimentatore di nuovi linguaggi. Dopo l’impegno antifascista, Otello si dedica a un teatro sociale improntato con forza e coerenza ai suoi ideali di pace e di solidarietà. Inizia il suo personale percorso artistico negli anni ’50 a Roma dove fonda il “Teatro Sperimentale dei Burattini e Marionette”. Affrontando testi di Brecht, Majakovskij, Borchert, Beckett e molti altri, è il primo in Italia ad adottare nuove forme e modalità di manipolazione delle figure animate, esplorando le potenzialità espressive di materiali eterogenei: lattice, gommapiuma, metallo e oggetti di recupero.

Nel 1969 Renzo Bonazzi, Sindaco di Reggio Emilia, Giuseppe Gherpelli, assessore alla Cultura della Provincia di Reggio Emilia e Mario Benassi, Direttore del Teatro Municipale invitano Otello Sarzi e la sua compagnia (tra i quali il figlio Mauro e Mariano Dolci) a dar vita a una originale esperienza culturale e creativa nel territorio reggiano. Inizia così un intenso lavoro di sperimentazione nelle scuole elementari e in quelle comunali dell’infanzia coordinate da Loris Malaguzzi che successivamente darà vita al laboratorio di animazione permanente Gianni Rodari, diretto poi per 40 anni da Mariano Dolci.

Durante la sua lunga carriera Otello effettua numerose tournée internazionali che lo portano con successo in Asia, in Africa, nel Nord e Sud America. Numerosi sono i riconoscimenti nazionali e internazionali ricevuti. Otello non abbandona mai l’arte della sperimentazione e colleziona collaborazioni eccellenti, come quelle con il Piccolo Teatro di Milano per il quale produce nel 1980 il “Castello di Kafka” con le musiche originali di Giorgio Gaslini e con Giancarlo Cobelli con il quale lavora per la produzione della “Mavra” di Igor Stravinskij per il Festival dei Due Mondi di Spoleto nel 1985. Fino agli ultimi anni è sulla scena con i suoi spettacoli più rappresentativi.

Ricordiamo nel 1994 la partecipazione al Festival di Santarcangelo sotto la direzione di Leo de Bernardinis.