Fiorella_ProdiAllarme sfruttamento fra gli operatori dei centri di assistenza fiscale (Caaf). A lanciarlo è il sindacato commercio-servizi Filcams/Cgil di Modena in relazione ai nuovi Caaf che stanno sputando come funghi in città e provincia e che offrono servizi a prezzi stracciati e addirittura gratuiti.

Più di un dubbio sorge di fronte a tariffe così scontate, a maggior ragione se gli sportelli del sindacato cominciano a raccogliere denunce su situazioni di irregolarità e trattamenti contrattuali degli operatori fiscali non proprio corretti. Operatori fiscali con contratti a progetto, false partite Iva, stagisti impiegati a man bassa. Insomma poche tutele e diritti, molta irregolarità e qualche caso di lavoro nero. Esattamente il contrario di ciò che la Filcams/Cgil è impegnata a garantire con il rinnovo del contratto degli operatori della Csc (il Caaf della Cgil) appena concluso.

Si è concluso proprio in queste settimane il confronto con la società di servizi Caaf-Csc che ha portato all’assunzione di 182 operatori per la campagna fiscale 2013. “Un segnale importante per l’occupazione – spiegano dalla Filcams/Cgil – in un momento di crisi come questo. Abbiamo concordato con Csc l’assunzione di 40 unità in più rispetto al 2012”. Si tratta di rapporti di lavoro a tempo determinato, prevalentemente part-time sino a 32 ore, per una durata di 3 mesi, da marzo a maggio, ma ci sono anche rapporti di lavoro più lunghi.

“Ciò che qualifica la contrattazione Csc è il doppio livello contrattuale” spiegano dalla Filcams/Cgil. Agli operatori fiscali viene infatti applicato sia il CCNL Distribuzione Cooperativa (che fra quelli di settore è il più avanzato per diritti e salario), sia l’integrativo aziendale che aggiunge ulteriori incentivi mensili tra gli 80 e i 120 euro. Vengono riconosciuti, oltre alla retribuzione netta, i ratei di ferie, malattia-maternità, 13^ e 14^ mensilità, Tfr, l’indennità di disagio casa-lavoro, ticket mensa.

Nelle assunzioni viene riconosciuto il diritto di precedenza a chi ha già svolto il lavoro negli anni passati, con il riconoscimento della qualifica di esperto (e relativo premio) dopo la 3° campagna fiscale consecutiva. Qualificante è anche la formazione prima dell’assunzione: gratuita, della durata di 2 mesi con docenti qualificati. Il solo costo a carico dei lavoratori, in prevalenza donne e giovani, è il materiale didattico (100 euro). Inoltre, per errori involontari e fortuiti dell’operatore nella compilazione dei redditi, la società è assicurata e garantisce in solido il cittadino-contribuente.

“Mi chiedo se in tutti i centri fiscali di Modena e provincia si applichino condizioni di questo tipo agli operatori” commenta Fiorella Prodi neo-segretario della Filcams/Cgil.

Il riferimento non è ai Caaf storici delle associazioni di categoria, che si muovono più o meno su queste coordinate, ma a quei centri fiscali di recente costituzione che si stanno proponendo in modo spavaldo e aggressivo, e che lasciano più di un dubbio sulla regolarità di trattamento dei lavoratori, per non dire di altri aspetti.

“Sappiamo di operatori assunti con contratti a chiamata, contratti a progetto o di collaborazione (quindi senza le tutele del lavoro dipendente), false prestazioni d’opera e partite Iva, delegati sindacali dirottati a fare le dichiarazioni fiscali. – spiegano dalla Filcams – Siamo a conoscenza anche di qualche caso di lavoratori in nero. C’è anche chi impiega studenti universitari come stagisti, ovviamente in sostituzione di personale e non in affiancamento”. La fantasia non ha limiti. Ci sono anche accordi firmati da sindacati di comodo, senza quindi le tutele dei contratti firmati dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative.

La formazione degli operatori è ridotta al minimo. “Certi Caaf fanno un corso di soli 8 giorni – aggiungono dalla Filcams/Cgil – c’è chi si affida alla formazione in Internet ponendo domande o scaricando moduli sul sito del Ministero delle Finanze e dell’Agenzia dell’Entrate. Insomma una formazione fai da te, da autodidatta, che non è proprio garanzia di qualità del servizio”.

“Siamo preoccupati per la proliferazione di questi centri fiscali che non applicano corretti trattamenti ai lavoratori” conclude il segretario della Filcams.

“Inoltre, siamo a conoscenza anche di altri aspetti. Ad esempio, all’utente non viene rilasciata regolare fattura, ma la tariffa del servizio figura come sottoscrizione a sostegno della sede!”

Senza pagare l’Iva e sfruttando i lavoratori, è facile fare tariffe scontate o addirittura gratis!