Franco-VeronaIn concomitanza con l’Anno della Fede 2012/2013, sabato 13 aprile alle ore 16.30 alla Biblioteca dei Cappuccini (sala conferenze, piazza Vallisneri, 1) incontro sul tema “Dante e la Fede nella Divina Commedia”.

Franco Verona commenta il canto XI del Paradiso contenente l’elogio di San Francesco d’Assisi e i versi 122-153 del XXIV canto del Paradiso, un Inno alla Fede di Dante. Franco Verona, spinto dalla sua passione, ha tradotto in dialetto reggiano la Divina Commedia di Dante Alighieri con un lavoro durato diversi anni.

La prof.ssa Carla Bazzani legge i versi in italiano, la prof.ssa Vilma Cucchi Chittolini legge, invece, i versi in dialetto.

L’incontro è organizzato in collaborazione con Uciim e Moica.

Info: 0522.580.720 – davide.dazzi@bibliotecacappuccini.it

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SanVincenzo

Ultimo weekend di apertura per la mostra “Tradizione e Innovazione” al Museo dei Cappuccini di Reggio Emilia (Via Ferrari Bonini, 6 – dalle 15 alle 18). L’esposizione, dedicata a 150 anni di storia dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli che ha sede nel cuore della città, ripercorre idealmente anche le tappe di un progetto educativo avviato il 2 gennaio del 1864. La San Vincenzo è un’istituzione fondamentale nella storia reggiana, anche perché dall’istituto sono uscite tante insegnanti, maestre e diplomate; una scuola cattolica con grande attenzione per i problemi sociali e per l’innovazione.

Organizzata in collaborazione tra la Direzione dell’Istituto e il Polo Culturale dei Cappuccini di Reggio Emilia, la mostra è articolata in cinque sezioni. In quella storica è stato ricostruito un percorso che, partendo dalla figura di Santa Giovanna Antida Thouret – fondatrice delle Suore della Carità che hanno dato vita all’Istituto San Vincenzo de’ Paoli a Reggio Emilia – arriva fino ad oggi attraverso foto d’epoca fornite dall’Istituto e da ex allievi, articoli di giornale, oggetti e dipinti; un ricordo particolare è dedicato alle suore ormai defunte e che hanno rivestito un ruolo importante per la vita dell’Istituto. Le suore s’insediano a Reggio nel 1840, chiamate dal duca di Modena Francesco IV d’Este, per prestare servizio nell’ospedale “San Vincenzo de Paoli” in via Dante Alighieri (così sarà dal 1844 al 1903) e prendersi cura delle orfane nell’edificio adiacente alla Chiesa di San Spiridione, con attuale entrata in via Franchetti. Nel 1863 viene acquistato e ristrutturato l’edificio adiacente l’orfanotrofio per ricavarne locali adatti all’istituzione di una scuola e il 2 gennaio 1864 le Suore della Carità iniziano la loro azione educativa con un istituto femminile per fanciulle benestanti, a questa stessa data risale anche la fondazione della scuola materna. In un secolo e mezzo si sono susseguite alterne vicende, con apertura e chiusura di un pensionato, un collegio femminile (il convitto sarà chiuso nel 1973), un Istituto Magistrale (dal 1936 al 1982, oltre 860 diplomati) e, in tempi recenti, un Istituto Tecnico Commerciale (dal 1987 al 1998). Nel 1982, per volontà del Vescovo di Reggio Emilia, la Pia Unione della Dottrina Cristiana (ente dotato di personalità giuridica) assume la titolarità, la rappresentanza e la gestione dell’Istituto scolastico “San Vincenzo de Paoli”. Oggi l’azione educativa dell’Istituto San Vincenzo si rivolge ai bambini della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado: sono presenti 4 sezioni di scuola dell’infanzia, 14 classi di scuola primaria e 5 di secondaria di primo grado per un totale di oltre 500 bambini e ragazzi; l’organico è composto da cinquanta docenti, dieci non docenti e cinque suore portatrici della tradizione. La fondatrice delle Suore della Carità ha lasciato come motto “L’educazione vera è fatta dal cuore”. Un’altra sezione della mostra è incentrata sul rapporto dell’Istituto con la città, descritto attraverso foto, ricerche ed elaborati. Nella sala principale, dedicata al progetto educativo, sono esposti diversi esempi di quanto prodotto dagli studenti: oggetti realizzati con materiali di riciclo, costumi, presepi, disegni, fotografie. Un altro spazio accoglie un video con foto di momenti scolastici e alcuni oggetti d’epoca. All’ultimo piano, nel museo permanente, alcune bacheche espongono fotografie, pagelle, quaderni apparecchiature e manufatti risalenti anche ai primi del ‘900.