export_salitaIl 2012 si è chiuso con una crescita dell’export dei distretti dell’Emilia Romagna del 5,3%, con una dinamica migliore rispetto ai distretti italiani (+2,1%). A trainare il sistema regionale sono stati i distretti dell’alimentare (+7,7%). In crescita però anche gli altri settori: la meccanica (+6,7%), il sistema moda (+3,4%) e il sistema casa (+2,4%). E’ quanto rileva l’aggiornamento trimestrale del monitor dei distretti industriali dell’Emilia Romagna, elaborato dal Servizio Studi di Intesa Sanpaolo per Carisbo, Cariromagna e Banca Monte Parma, aggiornato al 31 dicembre 2012.

Nel complesso 14 su 19 distretti monitorati hanno chiuso il 2012 in territorio positivo con performance che raggiungono il +21,1% dei ciclomotori di Bologna.

Da segnalare in particolare i risultati positivi delle piastrelle di Sassuolo (+2,8%) e delle macchine per l’imballaggio di Bologna (+9,8%), i primi due distretti della regione per volumi esportati. Nella meccanica in crescita le macchine utensili di Piacenza (+12,5%), la food machinery di Parma (+8,1%), le macchine per il legno di Rimini (+0,2%), mentre frenano le macchine agricole di Modena e Reggio Emilia (-11,3%). Ad esclusione dei salumi di Reggio Emilia (-3,9%), tutti in positivo gli altri distretti dell’alimentare: alimentare di Parma (+11,1%), ortofrutta romagnola (+9,3%), salumi modenesi (+8,8%), salumi di Parma (+6,7%), lattiero-caseario di Reggio Emilia (+2,6%), lattiero-caseario Parmense (+5,8%),

Nel sistema casa, ancora in calo i mobili imbottiti di Forlì (-3%), Nella moda ancora in crescita il distretto dell’abbigliamento di Rimini (+8%) e le calzature di San Mauro Pascoli (+12,7%), in calo invece la maglieria e abbigliamento di Carpi (-2,1%) e le calzature di Fusignano Bagnacavallo (-21,9%). Le esportazioni dei distretti emiliano-romagnoli hanno raggiunto cosi’ 10,5 miliardi di euro, nuovo picco storico, confermandosi tra le realtà più dinamiche nel panorama manifatturiero italiano.