Gli avvenimenti di questi giorni mettono in evidenza tutta la drammaticità della transizione italiana.
Solo la responsabilità del Presidente Napolitano ci permetterà di salvarci ancora una volta. Dobbiamo tutti ringraziare Giorgio Napolitano, per quello che ha fatto e per quello che farà. In ogni caso deve essere chiaro che siamo in mezzo ad una tragedia: abbiamo il miglior Presidente di sempre e la peggior classe politica di sempre.
Lo spettacolo sconfortante che è andato in scena in questi giorni è il frutto degli errori e delle debolezze dei principali partiti politici.
Da una parte un Partito Democratico balcanizzato, incapace di orientare realmente la propria visione politica verso l’interesse generale del paese.
Dall’altra un PDL che si dimostra in questa fase solo tatticamente responsabile, dopo che per lungo tempo ha fatto coincidere gli interessi del paese con quelli del proprio leader.
E poi l’antipolitica di Grillo, dissennata, senza alcuna strategia che non sia quella di distruggere tutto.
Non si è capito che la maggioranza degli italiani non ce l’ha con la Politica, ma con la brutta politica.
Gli italiani non vogliono distruggere tutto, voglio una buona politica, che affronti con serietà i bisogni dei cittadini, delle famiglie e delle imprese.
Vogliono una politica che faccia quelle riforme, in campo economico e in campo istituzionale, che rendano l’Italia un paese più moderno, più libero.
Vogliono un’economia che torni a crescere, non la decrescita (in)felice.
L’errore più tragico del PD è stato inseguire le sirene grilline. Quando invece sono proprio quelle che vanno combattute.
E’ responsabilità la parola chiave. Quella che è mancata attorno al Governo Monti, sopportato dai partiti e non invece utilizzato come un’opportunità per fare quelle riforme che il nostro paese aspetta da vent’anni.
Riforme indispensabili, anche se nell’immediato impopolari, che vanno approvate in parlamento e accompagnate culturalmente nel paese. E che necessitano della collaborazione delle principali forze politiche.
In questi 50 giorni, uno dei pochi risultati apprezzabili è stato lo sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione verso le imprese. Certo ci sono ancora nodi burocratici da risolvere ( la burocrazia è uno dei mali che il nostro Paese non ha mai affrontato), ma è un risultato importantissimo, reso possibile grazie allo sforzo fatto dall’Italia e dal Governo Monti nell’ultimo anno presso l’Europa e dalla collaborazione parlamentare delle forze politiche.
Quella è la strada maestra. Non esistono ‘inciuci’, esistono accordi politici. Siamo in democrazia, non in guerra.
Ciò che accade dice qualcosa anche su di noi, su Scelta Civica.
Occorre ritrovare le ragioni piene e l’entusiasmo del nostro progetto politico. I fatti di questi giorni ci insegnano che la strada intrapresa è quella giusta. Scomporre e ricomporre il quadro politico italiano; unire i riformisti e i liberali che sono presenti in tutti gli schieramenti; questo è l’unico modo di cambiare l’Italia, per renderla più moderna, e più europea. Le scorciatoie non esistono.
Per questo è nata Scelta Civica, per provare ad aiutare questa transizione a trovare un approdo serio, riformista, liberale, come mai vi è stato in questo paese.
Le crisi presentano anche delle opportunità, se le sappiamo cogliere.
Simone Montermini – Coordinatore Provinciale Scelta Civica per l’ItaLIA