studenti_04Le prove Invalsi sono un passo avanti per migliorare la qualità dell’offerta formativa e la loro somministrazione e correzione rappresentano un dovere legato alla funzione docente,come hanno recentemente stabilito diverse sentenze di tribunale (Trieste, Parma ed altri). Illegittimi e strumentali sono quindi i comportamenti omissivi dei docenti che si oppongono all’effettuazione della prova e addirittura le denunce contro il Ministero della Pubblica Istruzione, come quella in discussione oggi al tribunale di Modena.

Lo ribadisce Omer Bonezzi, presidente dell’ANDIS, la principale associazione di dirigenti scolastici della provincia di Modena

Al centro delle contestazioni in alcune scuole, soprattutto superiori, le cosiddette prove Invalsi, che vengono somministrate ogni anno a tutti gli studenti del secondo e quinto anno delle scuole primarie, del primo e terzo anno delle scuole medie e del secondo anno delle superiori.

“In migliaia di scuole italiane- aggiunge Omer Bonezzi -le prove Invalsisi effettuano regolarmente e i risultati servono ai docenti per riflettere sui processi di apprendimento e migliorare la qualità dell’istruzione.

Alle scuole non interessa e non serve una valutazione che si limiti a stilare classifiche, o peggio ancora a erogare premi o infliggere punizioni . La valutazione che serve alla scuola è quella che le permette di lavorare in modo più consapevole, favorendo la qualità dei risultati e mettendola in condizione di migliorare il servizio reso all’utenza.

Le rilevazioni condotte nelle scuole e la loro continuità nel tempo rappresentano un elemento altamente positivo sia perché forniscono informazioni qualificate sulla realtà delle nostre scuole a livello di sistema, sia perché rappresentano importantissimi elementi per lo sviluppo dei processi di autovalutazione e di autoanalisi. In questo senso, esse rappresentano, in forma certamente perfettibile ma decisiva, una delle poche misure di sostegno all’autonomia assunte in questi ultimi anni e sicuramente un’alternativa alle norme sulla valutazione emanate all’epoca del ministero Gelmini”.