L’assessore al bilancio del comune di Nonantola Alessandro Masetti interviene sulla questione Imu, tema tra i più discussi in questi giorni. “Non capisco perché per ridurre la pressione fiscale si sia scelto di partire proprio dall’Imu. Seguendo l’attuale normativa, l’Imu dal 2013 diventa a tutti gli effetti una tassa comunale e lo stato non ha più nessun interesse diretto sull’applicazione di questo tributo. Se nel 2012 lo Stato ha prelevato circa il 45% del gettito base di questa imposta (per Nonantola circa 2,2 milioni contro i 2,6 incassati dal Comune) e ha decurtato i trasferimenti verso il nostro comune per circa 800 mila euro, significa che ha prelevato dal nostro territorio circa 3 milioni di euro. Nel 2013, con l’attuale normativa, allo stato nulla è dovuto relativamente all’IMU, che diventa una imposta municipale “quasi” a tutti gli effetti. Quasi, perché i soldi transiteranno dal Ministero delle Finanze prima di entrare nelle nostre, e questo è un fatto almeno singolare per una imposta locale. Dal 2013 lo Stato non trasferirà più nulla, risparmiando anche quel milione e mezzo di trasferimenti statali che oggi ci riserva. Questi trasferimenti, infatti, saranno garantiti a Nonantola, in forma probabilmente già ridotta, dal così detto fondo di solidarietà tra comuni, che verrà alimentato da una parte del gettito dei fabbricati a destinazione produttiva (quelli accatastati come D) che confluiranno per tutti i comuni d’Italia in questo unico contenitore che poi verrà ripartito. Pertanto non sarà un fondo alimentato dallo Stato, ma dai contribuenti. Ecco perché mi aspetto che il nuovo governo, se apporterà modifiche ad una tassa che non è più sua, preveda le adeguate coperture finanziarie per i comuni” – ha sottolineato Masetti. Se la rata di giugno verrà sospesa, non ci sarà copertura monetaria per pagare gli stipendi del personale, le bollette e le fatture dei fornitori di beni e servizi per il funzionamento della spesa corrente.