ElezioniManca poco per conoscere il nome del successore del Rettore prof. Aldo Tomasi, che il prossimo 31 ottobre – dopo cinque anni – terminerà il suo mandato alla guida dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. La scelta, affidata in base al nuovo Statuto dell’Ateneo ad un corpo elettorale molto più ampio del passato, graverà sulla responsabilità di 1.647 aventi diritto, ovvero su 822 docenti e ricercatori, su 695 amministrativi e tecnici, su 21 collaboratori ed esperti linguistici e su 109 studenti.

Si vota, come decretato dal decano prof. ssa Luisa Galantino, mercoledì 29 maggio 2013 con procedura telematica dalle ore 9.00 alle ore 19.00 nell’unico seggio elettorale costituito a Modena presso il Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” (via Vignolese 905 – raggiungibile con la linea bus n.7 Policlinico – Gottardi, scendendo al copolinea). Una delegazione di seggio, per la sola raccolta dei voti, sarà costituita a Reggio Emilia presso Palazzo Dossetti (viale Allegri 9).

Lo scrutinio sarà immediato. In questa prima consultazione per risultare eletto sarà richiesto ai candidati di raggiungere un quorum pari alla maggioranza assoluta dei voti degli aventi diritto, una volta effettuata la necessaria ponderazione dei voti prevista per le espressioni di voto del personale tecnico-amministrativo e dei collaboratori ed esperti linguistici, cui è assegnato un peso pari al 15% del’elettorato rappresentato dai professori e ricercatori.

La regolarità della consultazione è affidata ad una Commissione Elettorale Centrale composta e presieduta dal Presidente del Tribunale di Modena dott. Vittorio Zanichelli, dalla prof. ssa Roberta Tiozzo, dal prof. Carlo Vellani, dalla dott. ssa Ivana Palandri, da Sergio Santi per il personale tecnico-amministrativo e da Edoardo Baschieri per gli studenti.

Come ovvio ogni elettore potrà esprimere una sola preferenza. La raccomandazione a quanti si recheranno al seggio è di presentarsi muniti di un documento di identità valido: passaporto, carta di identità, patente automobilistica, tesserino universitario con foto, modello AT.

Tre i candidati in lizza: il prof. Angelo Oreste Andrisano, ordinario di Disegno tecnico industriale al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari e Direttore di Intermech MORE nonché Referente scientifico della piattaforma regionale della Meccanica e i Materiali nella rete dell’Alta Tecnologia Meccanica dell’Emilia Romagna, il prof. Sergio Ferrari, ordinario di Biologia molecolare e della cellula e Direttore del Dipartimento di Scienze della Vita nonché Delegato d’Ateneo per la ricerca, ed il prof. Sergio Paba, ordinario di Economia Industriale al Dipartimento di Economia “Marco Biagi” e delegato d’Ateneo per i Rapporti internazionali, attuale Pro Rettore.

APPELLI FINALI CANDIDATI RETTORE

 

angelo-oreste-andrisanoANGELO O. ANDRISANO

Tra poche ore saremo chiamati a scegliere chi dovrà guidare il nostro Ateneo per i prossimi sei anni, un periodo tanto difficile quanto decisivo, durante il quale si determinerà quale futuro attende l’Università di Modena e Reggio Emilia. Come sapete ho deciso di accettare la proposta di candidarmi a ricoprire questa carica, spinto dalla consapevolezza che il nostro Ateneo – anche in questo periodo difficile – deve accrescere la propria competitività a livello internazionale, confermandosi Università eccellente nella didattica, dedita ad una ricerca di livello internazionale, capace di attrarre risorse e radicarsi sempre più nel territorio. Per raggiungere questi obiettivi, in una struttura complessa come la nostra, non basta aver dedicato in misura predominante all’attività scientifica le proprie energie, ma serve aver dedicato, pur proseguendo l’attività scientifica, tempo ed energie alla gestione di strutture, laboratori, gruppi e aver dimostrato di saper ottenere risultati di rilievo. Non è tempo di ‘un uomo solo al comando. Abbiamo bisogno di qualcuno che sappia costruire una squadra responsabile tra docenti, ricercatori, personale tecnico e amministrativo e studenti; che riesca a valorizzare entrambe le sedi con i fatti, non a parole e che sappia farsi interprete di entrambi i linguaggi – scientifico e umanistico – che costituiscono la nostra unica cultura, mettendoli al servizio del territorio. Andiamo incontro a momenti difficili, nei quali i tagli rischiano di deprimere le potenzialità maturate dai nostri Dipartimenti e di svilire un’autonomia costruita a fatica, da difendere e rafforzare. È una sfida complessa, ma la possiamo vincere; ne sono convinto. Spetta a noi, insieme, far comprendere il ruolo determinante che possiamo giocare per il futuro delle comunità in cui siamo inseriti e costruire su questa base quel consenso indispensabile per raccogliere sostegno e finanziamenti che arriveranno anche dalle collaborazioni che sapremo avviare con il tessuto economico e sociale, per il bene di tutti i Dipartimenti, non solo di quelli più direttamente coinvolti. Mi sono candidato nella convinzione di aver maturato in questi anni le competenze e le capacità per vincere oggi questa sfida, come testimoniano i risultati che ho saputo raggiungere, per il bene di tutto l’Ateneo. Per questo stesso motivo oggi vi chiedo di sostenermi, prima con il voto e poi con un lavoro comune che ci vedrà responsabilmente impegnati insieme – ognuno in base al proprio ruolo – per il bene della nostra Università.

 

sergio-ferrariSERGIO FERRARI

E’ stata una campagna elettorale lunga e molto partecipata e, oltre al programma e alle proposte che ho cercato di illustrare in tutti gli incontri che ho avuto in questi mesi, ho maturato anche un’altra convinzione. E’ necessario immaginare che il programma di un’istituzione come l’Università – fondamentale per lo sviluppo del territorio e che occupa più di 1500 persone, che impatta sulla vita di oltre 20.000 famiglie e assorbe circa 90 Milioni di Euro di risorse pubbliche all’anno provenienti dalla fiscalità generale – possa mettere al primo posto la volontà di progredire e contribuire alla crescita del sapere e alla sua messa a disposizione per lo sviluppo economico, sociale e culturale della comunità. La mia volontà è che l’azione di UNIMORE si debba focalizzare sui temi della costruzione di un progetto condiviso e partecipato ed è bene ricordare che questa è una condizione necessaria per il rilancio dell’Ateneo dopo anni difficili, nei quali la gestione dell’emergenza ha prevalso sulla capacità di progettare il futuro. E’ dunque importante che in cima all’agenda ci siano questioni che non riguardano solo il corpo accademico in quanto tale, ma anche quello che l’Ateneo potrà fare nei prossimi anni. Pensare in termini di sviluppo nei prossimi 5-10 anni nei diversi ambiti scientifici e culturali: scienze naturali, scienze della vita, scienze sociali e scienze umanistiche. Specialmente, nella sua relazione con il territorio, la società, il sistema industriale e politico. Questa è la mia “promessa” elettorale, insieme a tutti i punti programmatici che ho sviluppato e pubblicato in questi mesi e che resteranno pubblici anche dopo le elezioni rettorali per consentire un continuo confronto tra quello che ho detto e quello che realizzeremo.

 

sergio-pabaSERGIO PABA

Manca poco al voto per l’elezione del nuovo Rettore, e desidero ringraziare tutti per l’attenzione al mio programma e alla mia persona e per il contributo di idee e suggerimenti che ho ricevuto durante i numerosi e partecipati incontri di questa lunga e intensa campagna elettorale. Durante queste settimane, ho sempre notato un forte desiderio di partecipazione e confronto, una diffusa volontà di contare e sentirsi parte di un progetto comune: è una grande risorsa per il nostro Ateneo, di cui occorrerà tener conto in futuro. Le mie idee e il mio programma sono contenuti nel mio sito personale, http://sergiopaba.com/, che nell’ultimo mese si è arricchito di nuovi temi e riflessioni, che vi invito ancora a visitare. Mi sono candidato con una sola ambizione: contribuire a un profondo rinnovamento del nostro Ateneo, per migliorare il suo prestigio e la sua posizione nel sistema universitario italiano ed europeo. Siamo una delle migliori Università in Italia, e abbiamo tutte le potenzialità per accrescere ancora la qualità della nostra ricerca e della nostra didattica e per rendere ancora più forti ed estesi i rapporti con il territorio e la nostra comunità di riferimento. E’ una missione a cui credo molto e a cui sono pronto a dedicarmi con entusiasmo, convinzione e passione.