Aveva lanciato un grido d’allarme il Consigliere Andrea Pollastri (PdL) dopo aver letto, nelle “Linee di Programmazione e Finanziamento delle Aziende del Servizio Sanitario Regionale per l’anno 2013”, che, tra i vari obiettivi, vi è l’accorpamento, entro l’anno, di tutte le Centrali 118 esistenti in Emilia occidentale in una unica a livello di Area Vasta, con l’obiettivo di diminuire le spese e mettere a disposizione delle strutture sanitarie personale attualmente occupato presso il 118.

Poiché l’Assessore alle Politiche per la Salute Carlo Lusenti aveva sempre sostenuto che l’unificazione sarebbe avvenuta non prima di aver effettuato, da parte di un gruppo tecnico appositamente costituito, uno studio di fattibilità, il quale avrebbe dovuto essere portato all’attenzione dell’Assemblea dei direttori generali e sul quale si sarebbe dovuto avviare il percorso di condivisione con le Istituzioni, nel caso piacentino, tutte contrarie all’ipotesi della Centrale Unica.

“Queste affermazioni – spiega Pollastri – lasciavano intendere che l’unificazione non fosse affatto certa, e comunque sarebbe stata frutto di valutazioni e confronti con il territorio, ma, a marzo è arrivato, come un fulmine a ciel sereno, il documento di programmazione.”

Per capire, una volta per tutte, quale fosse il punto di vista dell’Assessorato Regionale sull’argomento Pollastri aveva presentato un’interrogazione a cui Lusenti ha così risposto: “Il percorso di aggregazione delle centrali fa riferimento alle modalità organizzative del 118 stabilite fin dal 1993, che ne prevedeva una sola per l’area omogenea Emilia Ovest (Piacenza, Parma, Reggio). Nel 2003, con la Delibera 1349, la Giunta Regionale ha sottolineato la possibilità, per le Centrali Operative 118, di gestire ampi bacini di utenza, in presenza di una adeguata dotazione tecnologica, che renda automatiche le principali fasi della processazione delle chiamate e I’invio dei mezzi.”

“In questi anni – ha proseguito l’Assessore – si è, quindi, proceduto ad una ampia riorganizzazione e ammodernamento delle tecnologie informatiche e telefoniche, concentrandone la gestione in una unica Azienda Sanitaria, finanziandola con risorse regionali finalizzate. Sono state altresì realizzate nuove strutture edilizie per la centrale 118 di Parma con la finalità di contenere le attività di coordinamento delle emergenze. Visto l’approssimarsi del completamento del processo di adeguamento tecnologico si sta procedendo all’ultimazione del riassetto organizzativo delle centrali.”

“Nel dicembre 2012 – ha affermato ancora – la Direzione Generale Sanità e politiche sociali ha fornito indicazioni all’Area Vasta Emilia Nord per istituire uno specifico gruppo di lavoro per esaminare il progetto di centralizzazione del punto di consegna delle chiamate nella centrale di Parma. Il supporto tecnico ai gruppi di lavoro è assicurato dalle centrali operative 118.”

“E’ previsto – ha concluso – che i gruppi di lavoro consegnino entro maggio i propri elaborati alle due Aree Vaste per la successiva valutazione e approvazione. Al termine di tale percorso i due progetti dovranno essere inviati all’Assessorato per le valutazioni di merito e il successivo percorso di validazione.”

“Malgrado l’ultima frase tenti di far intendere che non tutto è ancora deciso – ha controbattuto Pollastri – si capisce chiaramente che il percorso è tracciato: altrimenti perché si starebbero spendendo soldi per realizzare a Parma una nuova sede?

Si cerca di scaricare la decisione su chi amministrava nel ’93, ma è solo un alibi: ci troviamo di fronte all’ennesima presa in giro nei confronti delle istituzioni piacentine, il cui parere non è stato minimamente preso in considerazione da parte di quella Regione che fa della partecipazione uno dei propri principi.”