salvaterra-studioMercoledì 5 giugno le tre classi di quinta elementare di Salvaterra hanno presentato alla direttrice dell’Istituto Comprensivo di Casalgrande Fiorella Magnani, all’assessore Marco Cassinadri, a Ivan Ferrari e a Francesco Genitoni il loro lavoro durato alcuni mesi.

Con tre suggestive proiezioni, utilizzando le lavagne interattive LIM, gli alunni hanno relazionato sulla storia della frazione. Partendo infatti dalle origini hanno studiato l’origine del nome di Salvaterra: il Castello, la Chiesa, le vie, la scuola elementare, il parco del Liofante, le serre, la scuola materna e storie di vita per finire con la mortadella, le cui origini sembrano proprio risalire alla frazione casalgrandese.

Sono stati intervistati i nonni, i genitori, alcuni abitanti storici del paese, e la moglie di Enzo Debbi (storico maestro cui è dedicata la scuola). Un percorso svolto sia in gruppo sia singolarmente, che ha stimolato i ragazzi facendo scoprire loro cose nuove per apprezzare di più il loro paese.

È un’ulteriore conferma che il testo, distribuito gratuitamente a tutte le scuole elementari del comune, sta riscontrando un vivo interesse da parte di ragazzi, genitori e insegnanti. Una ulteriore conferma di come il sussidiario “Casalgrande – fotografie e racconti” nel ripercorrere una retrospettiva con le suggestive foto degli album di famiglia, racconti agilmente il cammino compiuto dalla comunità dai primi del ‘900 a oggi.

Per l’assessore Marco Cassinadri: “L’obiettivo è stato centrato: il libro è diventato un’occasione di studio e di approfondimento per gli studenti e anche un’opportunità di riflessione su cosa Casalgrande dovrà diventare in futuro. Tanti casalgrandesi, infatti, hanno contribuito per due anni a renderlo uno strumento ricco e vitale, affidando ai curatori le loro foto d’epoca e i documenti di oltre un secolo di storia della cittadina. I cambiamenti, le tradizioni e i grandi eventi che hanno attraversato Casalgrande sono illustrati in questo libro affidato alle scuole: a quei piccoli lettori di oggi che, ci auguriamo, diventeranno i bravi cittadini di domani”.