geologiaIl Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, col patrocinio della Regione Emilia Romagna, della Provincia e del Comune di Modena della Associazione Italiana Geologia Applicata ed Ambientale – AIGA, dell’International Association of Engineering Geology and the Environment – IAEG (Sezione italiana), organizza una giornata di studio su “Il ruolo della geologia applicata nella protezione, gestione e valorizzazione del territorio”, dedicata alla memoria del prof. Maurizio Pellegrini, docente dell’Ateneo emiliano, dove per molti anni ha tenuto la cattedra di Geologia Applicata, scomparso nel 2012.

Studioso e ricercatore appassionato, che in vita si è speso per la prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico e la caratterizzazione e tutela delle risorse idriche sotterranee dell’Appennino Emiliano e della Pianura Padana, il prof. Maurizio Pellegrini ha lasciato una traccia profonda nel campo della scienza, documentata oltre che dagli svariati lavori di carattere tecnico e scientifico di geologia applicata e di idrogeologia, da diversi e prestigiosi lavori riguardanti gli aspetti delle scienze della terra legati alla conoscenza, alla fruizione e alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali.

Le tematiche affrontate nel corso della sua carriera accademica ed il contributo lasciato alle scienze geologiche saranno approfondite nel corso di un convegno, che si avvarrà della partecipazione di una nutrita schiera di colleghi e studiosi italiani, riuniti venerdì 14 giugno alle ore 9.30 presso l’Aula Magna del Complesso universitario San Geminiano (via San Geminiano, 3) a Modena.

L’appuntamento, aperto dagli indirizzi di saluto del Sindaco di Modena prof. Giorgio Pighi, del Presidente della Provincia prof. Emilio Sabattini, del Rettore dell’Università degli studi Modena e Reggio Emilia prof. Aldo Tomasi e del l Direttore del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche prof.ssa Maria Franca Brigatti, affronterà alle ore 10.00 il tema delle risorse idriche, della modificazione dell’ambiente e del territorio, dei rischi geologici, prendendo spunto da una relazione introduttiva dedicata al prof. “Maurizio Pellegrini: illuminato Maestro, scienziato e professionista”, pronunciata dal prof. Lucio Ubertini dell’Università “La Sapienza” di Roma, Presidente del Gruppo Nazionale Difesa Catastrofi Idrogeologiche del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

MAURIZIO PELLEGRINI

Si era laureato con lode in Scienze Geologiche presso l’Università degli studi di Modena nel 1964; nel medesimo anno aveva ini¬ziato la carriera universitaria prima come assistente incaricato, poi assistente di ruolo e quindi professore incaricato presso la stessa Università. Libero docente in Geologia dal 1972, era stato nominato professore stabilizzato di Geologia applicata. Dal 1° febbraio 1981 era stato chiamato a ricoprire il ruolo di Professore di Geologia applicata presso la Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università di Bologna, dove per un biennio aveva ricoperto la carica di Direttore dell’Istituto di Geologia e Paleontologia. Il 1° novembre 1985 il ritorno a Modena , dove è stato Professore Ordinario di Geologia Appli¬cata. Dall’anno accademico 1999/2000 aveva trasferito la titolarità presso la Facoltà di Agraria, sede d’Ateneo di Reggio Emilia, mantenendo presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali di Modena incarichi di insegnamento per supplenza. Nella sua carriera scientifica ha ricoperto numerosi incarichi nell’ambito del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Ha fatto parte del comitato di esperti in materia di instabilità di versanti e di centri abitati nell’ambito del Gruppo Nazionale Difesa Catast¬rofi Idrogeologiche GNDCI del Consiglio Nazionale delle Ricerche e della Commissione Grandi Rischi dell’Agenzia di Protezione Civile della Regione Emilia-Ro¬magna. Ha svolto il ruolo di consulente tecnico di parte civile nei procedimenti giudiziari a seguito dei disastri del Vajont (1963) e della Val di Stava (1985). È stato membro della Società Geologica Italiana e socio fondatore dell’Associazione Italiana Geologia Applicata e Ambientale AIGA, nonché della Sezione Italiana dell’International Association for Engineering Geology and the Environment IAEG e dell’Associazione Italiana Geologia e Turismo. Autore di oltre 200 pubblicazioni riguardanti temi di geologia, idrogeologia, frane e stabilità dei versanti e geologia tecnica, con sperimentazioni in numerose aree della Pianura Padana e degli Appennini, ha partecipato ad iniziative editoriali di divulgazione scientifica, collaborando anche con il Touring Club Italiano (Guide d’Italia, Atlante Tematico). Nel corso della sua pluridecennale carriera, ha coordinato progetti e gruppi di lavoro sia in ambito scientifico, occupandosi prevalentemente di problematiche legate alla prevenzione e mitigazione del dissesto idrogeologico ed alla caratterizzazi¬one e tutela delle risorse idriche sotterranee dell’Appennino Emiliano e della Pianura Padana. Tutto ciò lo ha portato ad essere un autorevole punto di riferimento a livello nazionale e con un’ampia notorietà e considerazione internazionale nel campo della geologia applicata e dell’idrogeologia. Il suo fortissimo legame con il territorio è documentato da diversi e prestigiosi lavori riguardanti gli aspetti delle scienze della terra legati alla conoscenza, alla fruizione e alla valorizzazione dei beni ambientali e culturali. I suoi vasti e multiformi interessi, anche in campo culturale e storico, e la sempre acuta visione dei problemi scientifici connessi alle scelte territoriali ed ambientali, ne hanno fatto un costante punto di riferimento per una intera generazione di ricercatori e studiosi.