carabinieri_2002Era stata arrestato il 12 marzo del 2009 allorquando nella sua abitazione alla Roncina vennero trovate ben 31 dosi di eroina e 900 euro in contanti e diversi telefoni cellulari con i quali lo spacciatore manteneva i contatti con i suoi clienti. Un semplice ma efficace modo di spacciare: l’uomo riceveva dai suoi clienti l’ordinativo per le dosi, scendeva in strada e consegnava direttamente ai clienti la droga chiesta con la telefonata precedente. Per quei fatti O.V. 39enne cittadino iracheno residente in città, venne riconosciuto colpevole del reato di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti e condannato alla pena di 2 anni e 4 mesi di reclusione oltre ad una maxi multa di 4.000 euro. Avendo scontato in regime di detenzione cautelare la pena di 9 mesi e 22 giorni gli rimanevano da scontare 1 anno, 6 mesi e 8 giorni di reclusione. La condanna divenuta definitiva ha quindi visto l’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura reggiana emettere lo scorso 20 aprile 2013 il provvedimento di carcerazione che tuttavia per circa 2 mesi è rimasto ineseguito in conseguenza dell’irreperibilità del destinatario. L’altra sera la fine delle sue ricerche: i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Reggio Emilia lo localizzavano in Via Melato. Sapendolo ricercato lo fermavano conducendolo in caserma dove previa notifica del provvedimento restrittivo lo dichiaravano in arresto conducendolo in carcere per l’espiazione della pena.

O.V. è una vecchia conoscenza perché già nel 2006 era finito in carcere per lo stesso reato. In quella circostanza fu bloccato mentre gravitava nella zona di Canali. Diversi residenti della frazione cittadina, avevano notato da tempo l’uomo che si aggirava all’interno del parco di via Bologna. Lo spacciatore, che per eludere i controlli, nascondeva le dosi di eroina in bocca ed al’atto dell’arresto aveva cercato, invano, di ingoiarle.