La qualità del Crostolo, come abbiamo chiarito in diverse occasioni, deve essere migliorata con una duplice azione: da una parte eliminando gli scarichi inquinanti, dall’altra immettendo acqua corrente pulita nei periodi di siccità. Come ogni estate, i problemi si ripresentano e credo sia utile fare il punto della situazione.

Per quanto riguarda l’eliminazione degli scarichi tutti i possibili finanziamenti (regionali e del Servizio idrico integrato) sulla qualità delle acque sono stati investiti sul Crostolo e sono state realizzate – o sono in fase di cantiere – diverse opere: il risanamento del cavo Ariolo, le nuove fognature di via Cipriani ed il nuovo collettore fognario di via Tassoni. Per tutte queste opere sono stati spesi 950 mila euro. Il beneficio derivato da questi interventi non è sempre visibile, ma riducendo gli scarichi inevitabilmente si migliora la qualità delle acque.

Più complesso è il tema dell’inserimento di acqua corrente. Bisogna infatti considerare che l’acqua che si lascia scorrere nel Crostolo ha un costo ed è “sottratta” all’uso agricolo: essendo la risorsa, nei periodi estivi, limitata, i margini di manovra non sono ampi.

Detto questo, la Provincia di Reggio Emilia – come già annunciato – ha scelto di investire una quota di risorse regionali del Piano di azione ambientale per installare una paratoia automatica per l’immissione di acqua in Crostolo dal Secchia. L’opera, la cui realizzazione spetta alla Bonifica (che parallelamente ha investito ingenti risorse nel riassetto della traversa di Castellarano, opera fondamentale per dirottare acqua dal Secchia), doveva essere pronta alla fine di febbraio, ma le condizioni meteo hanno allungato i tempi. La fine dei lavori è comunque prevista nelle prossime settimane. Una volta in funzione sarà più semplice immettere acqua e si avrà un ulteriore miglioramento sulla condizione del torrente.

Tuttavia il problema complessivo della scarsità di risorsa idrica non è risolvibile solo con azioni locali, ancor più quando parliamo di torrenti. Visto l’andamento climatico il problema non sarà risolto fino a quando non saranno realizzati bacini lungo l’asta del Secchia capaci di immagazzinare acqua a sufficienza sia per l’agricoltura sia per questo scopo. Per fare ciò, negli anni scorsi si prevedevano finanziamenti privati (quando il mercato degli inerti consentiva alle imprese di attività estrattive di realizzare in tempi rapidi questi bacini senza oneri per il pubblico) riutilizzando alcune cave dismesse. Ora simili opere sono tutte a carico del pubblico o dei Consorzi di bonifica.

Le istituzioni non hanno smesso di pianificare e cercare risorse per questi interventi, ma i tempi non sono brevi. Le prime soluzioni realizzabili nell’immediato, invece, sono completate o in via di completamento.

Un’ultima annotazione: lo stato di salute di un torrente deriva anche da quanto ci si prende cura delle aree limitrofe al corso d’acqua. E’ innegabile come – soprattutto grazie agli investimenti dei Comuni (il Parco del Crostolo di Reggio Emilia o i nuovi percorsi realizzati a Vezzano) – negli ultimi anni la sensibilità verso il Crostolo sia positivamente cambiata.

(Mirko Tutino, Assessore provinciale all’Ambiente)