TomasiCol quinto posto assoluto nel raggruppamento degli Atenei pubblici di media dimensione (compresi tra 10 e 20mila iscritti) l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si conferma ancora una volta nella “top ten” della classifica relativa alla qualità delle università italiane.

Col punteggio medio complessivo di 96,1/110 UNIMORE è preceduta solamente da Siena, Trieste, Sassari e Trento e in ambito regionale gode di una valutazione complessiva superiore agli altri atenei, che pure vantano posizioni di classifica più avanzate nei rispettivi raggruppamenti dimensionali: Bologna (1° tra i mega atenei) ha però un punteggio di 93,7/110, Parma (3° tra i grandi atenei) di 88,5/110 e Ferrara (12° tra i medi atenei) di 86,0/110.

La valutazione dell’Istituto di Statistica e del quotidiano milanese, riferita esclusivamente al novero delle 57 università statali e politecnici presi in esame, si basa sulla elaborazione di 5 paramenti che formulano un giudizio riguardo a: servizi (numero pasti erogati in rapporto agli iscritti ed al numero di posti e contributi alloggio in rapporto agli iscritti fuori regione); borse (spesa degli atenei e degli enti di diritto allo studio per interventi a favore degli studenti relativamente a borse di studio, attività di collaborazione a tempo parziale, prestiti d’onore ed altri prestiti agevolati, premi per il conseguimento del titolo, contributi finanziari per il trasporto e altri sussidi in ragione del numero di iscritti nell’anno accademico 2011/2012); strutture (posti aula, posti nelle biblioteche e nei laboratori in rapporto al numero di iscritti); web (punteggio assegnato ai siti internet degli atenei sulla base della funzionalità e dei contenuti); e, infine, internazionalizzazione (iscritti stranieri nell’anno accademico 2011/2012, partecipazione a progetti di mobilità per studio o tirocini, arrivi di studenti stranieri nel corso dell’anno accademico 2010/2011 nell’ambito di progetti di mobilità e scambio, spesa degli atenei e degli enti per il diritto allo studio a favore della mobilità internazionale).

Promossa col massimo dei voti 110/110 riguardo alla adeguatezza delle sue strutture, precedendo di gran lunga tutti gli altri atenei dei diversi raggruppamenti (Teramo è seconda con 109, ma poi la terza Macerata si ferma a 104), l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ottiene un’ottima valutazione anche riguardo al web (103/110), per il quale gli viene assegnato il nono punteggio più alto tra tutti i 57 atenei considerati nella classifica, ed il decimo posto assoluto fra tutti riguardo al grado di internazionalizzazione (95/110). Va un po’ meno bene per l’aspetto delle borse (88/110) per le quali si deve accontentare del diciassettesimo scalino e per i servizi (79/110), che gli valgono solo la ventunesima posizione generale tra tutti gli atenei cosiddetti generalisti e politecnici.

“Dopo la lusinghiera valutazione della nostra ricerca sugli anni compresi tra il 2004 ed il 2010 compiuta dalla Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca- ANVUR – afferma il Rettore prof. Aldo Tomasi – ora arriva anche il giudizio di Censis/Repubblica a confermare l’ormai stabile insediamento del nostro ateneo nel gruppo delle migliori università italiane. Naturalmente ci rendiamo conto della relatività di queste classifiche, tuttavia pur nella loro astrattezza offrono una fotografia abbastanza precisa e veritiera della situazione ed il fatto che, sistematicamente, UNIMORE si mantenga ai vertici è certamente motivo di soddisfazione per me e per i colleghi. Soprattutto, mi piace fare presente l’ottima dotazione strutturale del nostro Ateneo e la eccellente valutazione della navigabilità del nostro sito, così come della crescente attenzione che abbiamo saputo prestare agli aspetti di internazionalizzazione. Credo abbiamo meritato ampiamente questa promozione e sono convito che le matricole che si apprestano ad iscriversi al nostro Ateneo nel loro percorso non resteranno deluse per la scelta fatta”.

Il lusinghiero “score” conquistato da UNIMORE è rafforzato, riguardo alla valutazione della didattica (abbandoni tra primo e secondo anno tra 2010/2011 e 2011/2012, indice di regolarità dei crediti nell’anno solare 2011, tasso di iscritti regolari 2011/2012 al netto degli immatricolati e di quanti sono già in possesso di una laurea, tasso di regolarità dei laureati nell’anno solare 2011 al netto dei laureati “precoci”, di quelli di cui non si conosce l’anno di prima immatricolazione e di quelli che sono già in possesso di un titolo universitario), dai podi che hanno scalato alcune sue aree disciplinari: secondo posto nel gruppo linguistico (107.0/110), mediazione linguistica, lingue e culture moderne; secondo posto nel gruppo delle lauree a ciclo unico in farmacia e farmacia industriale (105,5/110); secondo posto nel gruppo delle lauree a ciclo unico in giurisprudenza (101,5/110); terzo posto nel gruppo dell’ingegneria (101,8/110), laurea in ingegneria civile, ingegneria dell’informazione e ingegneria industriale; terzo posto nel gruppo economico-statistico (105,6/110), scienze dell’economia, scienze economiche e statistica; e così pure il quinto posto nel gruppo medico-sanitario (90,3/110), professioni sanitarie, infermieristiche, professione sanitaria ostetrica, della riabilitazione, sanitarie tecniche e della prevenzione; l’ottavo nelle scienze dei servizi giuridici (86,6/110); il nono nel gruppo dell’insegnamento (90,0/110), scienze dell’educazione e formazione; il decimo nel gruppo agrario-veterinario (91,9/110), scienze e tecnologie agrarie e forestali, scienze e tecnologie alimentari, scienze zootecniche e delle produzioni animali; e, ancora, il decimo nelle laurea magistrale a ciclo unico in medicina e chirurgia (93,5/110).

Rispetto, infine, alla ricerca raggruppata secondo le 14 aree disciplinari classificate dal Consiglio Universitario Nazionale, valutata sulla base di parametri che hanno preso in esame il numero medio di unità di ricerca finanziate dal programma PRIN (di interesse nazionale) nel triennio 2008/2010 in rapporto ai docenti in ruolo dell’ateneo, il finanziamento medio ottenuto dalle unità di ricerca finanziate attraverso i PRIN nel triennio 2008/2010, i progetti presentati al cofinanziamento dell’ambito del programma PRIN nel triennio 2008/2010 in rapporto ai docenti in ruolo dell’ateneo, il tasso di successo della partecipazione al programma PRIN nel triennio 2008/2010 (unità finanziate/unità presentate) ed i progetti di ricerca finanziati dal settimo programma quadro di ricerca e sviluppo in rapporto ai docenti di ruolo, UNIMORE si guadagna posizioni di eccellenza in: settima nell’area scienze della terra (98,5/110) e nona nell’area delle scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (94,5/110).